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La difficile rinascita del Monte Verità

La scuola di danza di Rudolf von Laban sul Monte Verità all'inizio del secolo scorso zVg

Paradiso un secolo fa per utopisti, naturisti e artisti di tutta Europa, il Monte Verità aveva perso da tempo la sua importanza. Per rilanciare questo luogo di arte e cultura, il Canton Ticino organizza in marzo la “Primavera locarnese”, dedicata in particolare a letteratura e cinema.

Nei primi decenni del secolo scorso il Monte Verità ospitò centinaia di artisti, anarchici, teosofi, naturisti e vegetariani. Personaggi originali che amavano vivere nella natura e predicavano l’amore libero. La fama di questo paradiso dell’arte e del piacere di vivere si estese in tutta Europa, suscitando grande curiosità e attirando numerosi noti visitatori, come lo scrittore Hermann Hesse.

Negli anni ’20 il Monte Verità divenne così anche un laboratorio per gli artisti d’avanguardia, tra cui Alexej Jawlensky, Paul Klee oder Marianne Werefkin. Nel 1926 la collina venne acquistata dal mecenate e collezionista d’arte Eduard von der Heydt, che due anni dopo vi fece costruire un albergo in stile Bauhaus, concepito dall’architetto Emil Fahrenkamp.

Dopo la morte di von der Heydt, nel 1964, la collina diventò per via testamentaria proprietà del Canton Ticino. Nel suo lascito, l’ex banchiere di origine tedesca pretese che il Monte Verità dovesse rimanere un luogo di “attività artistiche e culturali di altissimo livello, di richiamo internazionale”. Un’eredità che il Cantone ha sempre stentato ad assumere. Ancora oggi non è chiaro in che modo soddisfare la volontà espressa da von der Heydt.

La prima edizione di questa manifestazione, dedicata a “Utopie e magnifiche ossessioni” si apre il 21 marzo con una conferenza dello scrittore e critico letterario Claudio Magris.

Gli ospiti del 22 marzo sono il filosofo Salvatore Veca e lo scrittore russo Vladimir Sorokin, nonché la poetessa Patrizia Cavalli e la cantautrice Diana Tejera.

Il 23 marzo il festival accoglie il noto scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger.

La rassegna si conclude il 24 marzo con la partecipazione del controverso filosofo tedesco Peter Sloterdijk, che prenderà parte ad un colloquio sul tema “Perché le utopie falliscono?”.

In margine alle giornate letterarie verrà assegnato il Premio Enrico Filippini 2013 allo scrittore e traduttore svizzero Bernard Comment.

Rilancio dal 1989

Rimasta poco utilizzata per alcuni decenni, la collina ha riacquistato una certa importanza culturale dal 1989, quando il parlamento cantonale ha deciso di farne un centro di congressi e cultura. Congiuntamente con il Politecnico federale di Zurigo è stata così istituita la Fondazione Monte Verità ed stato creato il Centro Stefano Franscini.

Quest’ultimo vi organizza ogni anno una ventina di convegni e conferenze, soprattutto su temi che riguardano la ricerca scientifica. Da parte sua, la Fondazione propone un programma culturale, che si rivolge sia alla popolazione locale che agli ospiti in vacanza nella regione.

Sotto la direzione di Claudio Rossetti, il Monte Verità si è fatto conoscere tra l’altro per aver sviluppato una serie di tematiche nel campo dei diritti umani. Il nuovo direttore Lorenzo Sonognini, entrato in carica nel 2011, si è invece concentrato soprattutto su questioni legate alla filosofia, alla psicologia e alle scienze naturali.

Pochi mezzi finanziari

Un orientamento che risulta chiaramente anche dal programma delle manifestazioni previste nel 2013, tra cui figurano ad esempio conferenze su temi come “Voci mistiche in dialogo fuori del tempo” oppure “Che cosa è una buona visione del mondo” o ancora “L’importanza odierna di C.G. Jung”. In questi ultimi tempi è stata inoltre intensificata la collaborazione con la Fondazione Eranos.

Il piatto forte del cartellone è dedicato però alla danza, con un omaggio, tra l’altro, a Rudolf von Laban, che un secolo fa aveva impartito ad Ascona dei corsi di danza estivi, rimasti nella memoria. Nel programma spicca in ottobre la manifestazione speciale “Laban Event 2013”.

L’offerta del Monte Verità rimane piuttosto ridotta, in seguito alle ristrette risorse finanziarie a disposizione. “Ogni anno dobbiamo lottare con le finanze”, conferma Lorenzo Sonognini. La sua fondazione deve cavarsela con un budget di 4 milioni di franchi, in cui sono comprese anche le spese per l’amministrazione delle Isole di Brissago, situate nelle vicinanze.

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Chiusa la mostra

Gli annosi problemi finanziari si riflettono anche nel deperimento di Casa Anatta, un edificio in legno che risale all’epoca della fondazione della prima colonia di vegetariani sulla collina. La casa, che ospitava da molto tempo un’esposizione permanente sulla storia e le tradizioni del Monte Verità, è stata chiusa nel 2008, poiché dal tetto filtrava acqua piovana.

I tentativi di raccogliere i soldi per risanare lo storico edificio non hanno avuto successo. Sarebbero necessari 4 milioni di franchi e, a quanto pare, manca ancora 1 milione.

L’esposizione consacrata al Monte Verità potrà quindi essere riaperta al più presto nel 2015. Si tratta di un mostra allestita grazie alla leggendaria documentazione del curatore Harald Szeemann (1933 – 2005), in cui erano presentate le varie fasi della vita culturale e artistica fiorita sulla collina. Attualmente l’esposizione viene custodita dall’Archivio cantonale.

La rassegna “L’immagine e la parola”, concepita come uno “spin-off” del Festival del film di Locarno, viene inaugurata il 24 marzo con la proiezione della pellicola “Lo studente di Praga”, un film muto realizzato da Hanns Heinz Ewers e ispirato da un racconto di Edgar Allan Poe.

La serata dal 25 marzo è consacrata invece al cinema italiano, con la prima svizzera di “Alì ha gli occhi azzurri”, un film di Claudio Giovannesi che ha vinto diversi premi.

Nei pomeriggi sono in programma gli omaggi a due scrittori scomparsi: il 25 marzo a Antonio Tabucchi, che viene ricordato con la proiezione del film “Requiem” di Alain Tanner, e il 26 marzo a Sergio Atzeni, a cui viene dedicato il film “Bellas mariposas” di Salvatore Mereu.

Primavera culturale

Il direttore del dipartimento cantonale dell’educazione Manuele Bertoli, presidente della Fondazione Monte Verità, intende però ora rafforzare di nuovo l’immagine e il ruolo culturale del Monte Verità. A tale scopo ha lanciato la manifestazione “Primavera locarnese”, la cui prima edizione è in programma a fine marzo.

L’obbiettivo non è solo di far conoscere il Monte Verità, ma anche di promuovere il Festival internazionale del film di Locarno al fuori del periodo in cui si svolge, ossia a inizio agosto. Un auspicio formulato negli ultimi anni da diversi rappresentanti politici.

In margine a questa primavera culturale viene organizzato anche un festival di letteratura che, per mancanza di spazio sulla collina, avrà luoo al Teatro Gatto di Ascona (21 – 24 marzo). Questo evento rispecchia ampiamente lo spirito del Monte Verità: il suo titolo è “Utopie e magnifiche ossessioni”. Vi prenderanno parte, tra gli altri, anche lo scrittore Hans Magnus Enzensberger e il filosofo Peter Sloterdijk.

Letteratura e film

Subito dopo la conclusione del festival di letteratura prenderà inizio una manifestazione “spin-off” del Festival del film di Locarno (24 – 27 marzo). Quattro giorni consacrati in particolare ai rapporti tra la letteratura e il film.

Le svariate iniziative lanciate sul e attorno al Monte Verità hanno suscitato grande soddisfazione da parte del presidente di Ticino Turismo Marco Solari. “Sono convinto che possiamo fornire un’offerta di qualità e che stiamo andando nella giusta direzione”, ha affermato Solari, dicendosi sorpreso del fatto che il Monte Verità rimane molto conosciuto in Germania.

Traduzione di Armando Mombelli

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