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Maxi contrabbando di gasolio, 133 denunciati

Operavano dalla Svizzera l'italiano e il polacco a capo dell'organizzazione criminale sgominata sabato, responsabile del contrabbando di oltre 38 milioni di litri di gasolio dal nord Europa verso varie regioni d’Italia.

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Il carburante era trasportato di notte e dichiarato nei documenti d’accompagnamento come olio lubrificante, per non pagare l’accisa. Un traffico scoperto dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza con un’inchiesta che ha portato al sequestro di beni per 5,1 milioni di euro e alla denuncia di 133 persone, di cui 7 arrestate durante le indagini. La frode all’Iva e alle accise ammonta a 37 milioni di euro.

Il gruppo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era attivo in tutta Italia e si avvaleva di fiancheggiatori reclutati in diversi paesi dell’Unione europea. Agiva su impulso di una ristretta élite basata in Svizzera, al cui vertice sedevano un italiano e un polacco che operavano come fiduciari da Zurigo e da Lugano.

Le intercettazioni telefoniche, l’utilizzo dei localizzatori satellitari Gps installati su alcuni degli automezzi impiegati per il trasporto del gasolio, e i sistemi di videosorveglianza nei piazzali di sosta e nei depositi di scarico, hanno consentito ai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Udine di ricostruire l’organigramma del gruppo.

La perquisizione degli “uffici direzionali” in Svizzera e degli snodi operativi sparsi per la Penisola ha portato smascherare il sistema di frode: il gasolio veniva caricato in depositi ubicati in Belgio, Germania e Polonia e distribuito prevalentemente in Sicilia, Calabria e Campania, a compiacenti depositi di combustibili, distributori stradali e altri utilizzatori finali. Una rete camuffata dall’interposizione di numerose società fantasma formalmente residenti in diverso paesi Ue, o extra-Ue.

Al termine delle indagini, durate due anni e condotte in collaborazione con le autorità elvetiche, il gip ha disposto il sequestro preventivo di somme e beni fino a 19,5 milioni di euro, pari all’accisa e all’Iva evase. Si tratta di 23 conti correnti, 17 depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, 60 automezzi e 182 tra terreni e fabbricati, compresi alcuni immobili di pregio nel Ragusano.


 

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