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Torino, la Svizzera punta sullo snowboard

La svizzera Manuela Pesko, attuale leader della halfpipe femminile Keystone

Lo snowboard è la disciplina sportiva che più dà speranze alla squadra svizzera di conquistarsi una medaglia d'oro ai Giochi Olimpici invernali di Torino.

Basta un colpo d’occhio alle attuali classifiche mondiali per scoprire che nello slalom gigante parallelo sono svizzeri i primi quattro uomini ­ mentre fra le donne le elvetiche si aggiudicano il primo e il terzo posto.

Philipp Schoch dovrà difendere il titolo conquistato quattro anni fa a Salt Lake City, dove vinse una medaglia d’oro nello slalom. È svizzera, d’altronde, pure l’attuale leader nella halfpipe femminile Manuela Pesko, così come sono molto alte le probabilità che la squadra elvetica possa assicurarsi una medaglia nello snowboard cross, sia maschile che femminile.

Franco Giovanoli, primo allenatore della nazionale di snowboard, si dice fiducioso che i suoi atleti non torneranno a mani vuote dal breve viaggio che da casa li porterà a Torino. Ma come è doveroso per ogni evento sportivo di tale calibro, non dà niente per scontato.

“Quest’anno, alla Coppa del mondo, abbiamo vinto medaglie d’oro in tutte e tre le discipline, dunque ci aspettiamo qualcosa in più dalle prossime Olimpiadi invernali”, spiega a swissinfo. Ma: “È chiaro che i giochi si fanno in gara, dove può succedere di tutto”.

Simon Schoch, fra i favoriti nello slalom gigante parallelo, racconta che i corridori sono elettrizzati all’idea di andare a Torino dopo una stagione tanto feconda: “In questo momento ci sentiamo sicuri di noi stessi, forti di una preparazione davvero ineccepibile”.

Obiettivo minimo

In ogni caso, la squadra svizzera si è prefissa un obiettivo minimo di tre medaglie e per quanto possa suonare una stima prudente, considerata la leadership del paese nello slalom, pure vale la pena ricordare che le gare procedono ad eliminazione.

E dunque se la sorte sarà avversa gli atleti svizzeri – Simon Schoch, Philipp Schoch, Heinz Inniger e Gilles Jaquet ­ potrebbero ritrovarsi a lottare fra loro per un posto in finale.

E lo stesso vale, nello slalom gigante parallelo femminile, per Daniela Meuli e Ursula Bruhin, attualmente prima e terza al mondo.

“Molto dipende dal sorteggio: è vero che in teoria Daniela e Ursula potrebbero scontrarsi già nel primo girone”, conferma Giovanoli.

La Svizzera spera di aggiudicarsi una medaglia anche nella halfpipe e nello snowboard cross, ma l’allenatore sottolinea che la battaglia sarà dura. A Torino quest’anno sarà infatti la prima volta in questa stagione che i migliori al mondo gareggeranno insieme, poiché non tutti partecipano alle gare ufficiali della Coppa del mondo.

Il segreto del successo

Secondo l’allenatore, il segreto del successo della squadra svizzera risiede “nell’eccellente spirito di gruppo” e nella presenza, sotto lo stesso tetto, di così tanti atleti di livello mondiale. “In gara si trovano a competere fra loro, ma per il resto sono un team a tutti gli effetti: si danno man forte l’uno con l’altro per cercare di migliorare costantemente le loro prestazioni”.

“Siamo fortunati in Svizzera perché abbiamo i migliori snowboarder del mondo che si allenano insieme. È un grande vantaggio, che ci aiuta ad essere sempre un passo avanti rispetto alle altre nazioni”.

La situazione sembrerebbe dunque nettamente migliorata rispetto a due anni fa, quando in campo elvetico ci furono duri scontri sullle finanze. Quattro atleti giunsero addirittura a minacciare di andare a gareggiare con altri paesi, se i problemi non si fossero risolti.

Giovanoli conferma che ora le cose vanno molto meglio: il team guadagna ogni stagione 1,3 milioni di franchi. Ma gli atleti devono ancora pagare di tasca propria trasferte e allenamenti.

“Gli atleti dello sci alpino guadagnano molto di più, ma è vero che portano più sponsor alla Federazione. Gli snowboarder sono ancora visti come un elemento a margine e mancano di esposizione mediatica”, ragiona Giovanoli.

Un ulteriore vantaggio per i corridori svizzeri è che in passato hanno già collezionato successi sulle piste di Bardonecchia, dove si terrano le gare olimpiche. E sarà uno degli allenatori della nazionale elvetica a preparare il tracciato per le gare dello slalom gigante parallelo maschile: “Alcuni paesi non sono entusiasti della coincidenza”, sorride Giovanoli.

swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione di Serena Tinari)

I Giochi Olimpici invernali sono a Torino dal 10 al 26 febbraio.
Le gare di snowboard si svolgono a Bardonecchia, in Alta Val di Susa, ad un’altitudine di 1.312 metri.

A Salt Lake City quattro anni fa gli snowboarder svizzeri hanno vinto 2 medaglie. Philipp Schoch ha conquistato l’oro nello slalom gigante parallelo e Fabienne Reuteler il bronzo nella halfpipe donne.

Nello slalom gigante parallelo maschile la Confederazione vanta quattro fra i migliori atleti al mondo: Simon Schoch (1), Philipp Schoch (2), Heinz Inniger (3), Gilles Jaquet (4).

Nella stessa specialità, sono due le svizzere ai vertici della classifica mondiale: Daniela Meuli (1) ed Ursula Bruhin (3).

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