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Tinguely e le cianfrusaglie: il meglio di 30.000 foto

Jean Tinguely durante la costruzione di Luminators nel 1991. Leonardo Bezzola

Dall'immenso fondo del fotografo Leonardo Bezzola, il museo Tinguely di Basilea mostra una scelta di immagini uniche dell'artista.

È la prima grande mostra di queste di foto di Jean Tinguely e del suo circolo di amici, in confronto diretto con la sua opera.

30 anni di foto

Leonardo Bezzola, nato nel 1929, ha accompagnato con l’obiettivo l’amico scultore Jean Tinguely dal 1960 fino alla sua morte nel 1991.

Le sue foto documentano i momenti più salienti della vita del famoso artista svizzero: dalle vernici, agli happening, alle installazioni e collaborazioni con altri amici artisti.

Una raccolta che il fotografo ha intitolato “Nero opaco e cianfrusaglie” (in tedesco: Schwarz matt und Ginggernillis) e che ci regala uno sguardo molto personale e pieno di humor del lavoro di Tinguely e del suo entourage.

Le foto di Bezzola non sono solo documenti importanti di un’epoca, ma aiutano anche il processo di interpretazione dell’opera di Tinguely.

Luoghi, amici, automobili, architettura

Dalle sculture nere degli anni ’60, fino alle “Meta-armonie”, alle grandi macchine degli anni ’70 e ’80, fino ai progetti giganteschi come il “Ciclope” o la costruzione, insieme alla moglie Niki de Saint Phalle, del Giardino dei Tarocchi in Toscana.

Nella grande sala del museo le enormi macchine di Tinguely, un po’ buffe, un po’ inquietanti, continuano a muoversi tra rumori di ferraglia. Appese ai muri le foto dell’amico fotografo che ha documentato la nascita di quegli stessi pazzi congegni.

La mostra continua anche nella parte sotterranea del museo e all’interno di sale più piccole, dove le foto sono esposte in ordine cronologico. Insomma tutto il museo è popolato dai ricordi di una vita intera.

Oltre ai ritratti di Tinguely si ritrovano quelli di altri artisti famosi, come Luginbühl, Benazzi, Spoerri e altri astri del cosmo dell’arte e della cultura Svizzera, dal 1960 fino ai primi anni Novanta, come Max Frisch o Friederich Dürrenmatt.

Le foto di Leonardo Bezzola, oltre ad essere un’opera d’arte in sé, arricchiscono ulteriormente la conoscenza di Jean Tinguely. Una personalità tellurica, dalla vitalità inesauribile, affascinato dal movimento.

Ed ecco allora tra le immagini di Bezzola le automobili e l’architettura, due degli interessi maggiori di Tinguely oltre all’arte.

Gira la ruota gira…

Nel museo, grazie anche a queste foto, rivive non solo lo spirito di Jean Tinguely, ma anche quello della sua epoca. Così accanto a foto dell’atelier, degli amici, delle mostre, una fila di bicchieri vuota per la cerimonia d’apertura del Tunnel stradale del S.Bernardo: siamo nel 1964.

Lo stesso anno dell’Esposizione di Losanna dove Tinguely era presente con la sua “Heureka” e il grande pubblico imparò a conoscerlo.

I marchingegni ludico-infernali di Tinguely si muovono ancora, l’ultima Expo nazionale è appena passata: come dire, tutto cambia eppure sotto un’altra forma tutto ritorna.

swissinfo, Raffaella Rossello, Basilea

Jean Tinguely, i suoi amici, il suo lavoro: dal 1960 al 1991.
Foto di Leonardo Bezzola.

Al Museo Jean Tinguely, Basilea.

Fino al 3 agosto 2003.

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