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Ticino alle urne, si eleggono governo e parlamento

I seggi chiuderanno domenica alle 12; nei comuni più grandi, il 40% degli aventi diritto ha già votato per corrispondenza, una novità per le elezioni

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Nel Canton Ticino, questo fine settimana, si vota per il rinnovo del governo (Consiglio di Stato, 5 membri) e del parlamento (Gran Consiglio, 90 deputati).

È sul governo che i riflettori sono puntati: il Partito liberale-radicale (centro-destra) mira a far eleggere un secondo ‘ministro’, perso quattro anni fa a favore della Lega dei ticinesi (che conta, da allora, due consiglieri di Stato). I rimanenti due seggi dell’Esecutivo, che è eletto con sistema proporzionale, sono occupati dal Partito popolare democratico (di centro; anch’esso ha dichiarato l’obiettivo del raddoppio) e dal Partito socialista.

Le liste, le preferenze

Gli elettori possono votare una delle dieci liste1 presentate (ognuna comprende da uno a cinque candidati), oppure nessuna lista (scheda ‘senza intestazione’). È possibile inoltre esprimere fino a cinque preferenze personali (anche per nomi al di fuori della lista votata). I voti personali determinano quali candidati occuperanno i seggi conquistati dai partiti.

Le donne

A rischio è la rappresentanza femminile: l’unica consigliera di Stato uscente non si ripresenta, e le candidate di Lega, Plr e Ppd (una per lista) devono fare i conti con colleghi di partito che riceveranno molte preferenze, perché uscenti o per popolarità. Analoga è la posizione delle donne nelle liste di Ps, Verdi, MontagnaViva e Movimento per il Socialismo. Gli altri partiti o movimenti presentano solo candidati uomini.

I dicasteri

L’attribuzione dei Dipartimenti sarà decisa dagli stessi consiglieri di Stato (collegialmente, come collegiali sono tutte le decisioni prese dall’Esecutivo) dopo le elezioni. Attualmente, la Lega guida il Dipartimento degli interni e quello del Territorio, il Plr Finanze ed economia, il Ppd Sanità e socialità, il Ps Educazione, cultura e sport. Raramente si assiste a rimpasti, ma la presenza di neoeletti o la perdita di un seggio di un partito aprono questa possibilità.

Il voto per corrispondenza

Per la prima volta, i circa 220’000 aventi diritto possono scegliere di votare per corrispondenza, opzione già concessa da anni per altri tipi di consultazione (iniziative popolari, referendum, modifiche costituzionali). Al momento dell’apertura dei primi seggi, nei comuni più grandi il 40% degli iscritti in catalogo aveva già rispedito le schede, che in alternativa possono essere imbucate in apposite cassette comunali fino a mezzogiorno di domenica, orario di chiusura di tutti i seggi del Cantone.

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Schede in vendita


Col voto per corrispondenza, non è filato tutto liscio: sono sei le persone indagate per avere cercato di vendere, su Internet, le loro schede elettorali. Una settima aveva dichiarato, contrariamente al vero, di averle già vendute. Tutte e sette queste persone sono state interrogate e dovranno rispondere di possibili reati di natura elettorale.


Il Gran Consiglio

Per il Parlamento, sono state presentate tredici liste2; ognuna comprende da uno a novanta candidati, e i principi di voto ed elezione sono gli stessi del Governo (voto alla lista o ‘senza intestazione’, 90 voti preferenziali a disposizione dell’elettore).

Attualmente, l’arco parlamentare ticinese è composto da sette forze politiche (le quattro rappresentate in governo, più Verdi, UDC (destra) e Movimento per il socialismo-Partito comunista.

I deputati, al contrario dei consiglieri di Stato, non sono politici di professione. In un anno, si riuniscono in seduta una dozzina di volte, da uno a quattro giorni.

1 Liste in corsa per il Consiglio di Stato: Lega dei ticinesi, Partito liberale-radicale, Movimento per il socialismo con Partito Comunista, Partito Socialista, Verdi del Ticino, Lega Sud, Montagna Viva, Partito popolare democratico con Generazione giovani, Verdi liberali, La Destra.

2 Per il Gran Consiglio, si aggiungono le liste La Noce, Fronte degli Indignati e Partito Operaio e Popolare.

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