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Test Covid a pagamento dall’11 ottobre

Una donna si sottopone al tampone a Berna.
Dall'11 ottobre i test per il green pass dei non vaccinati saranno a pagamento. Keystone / Peter Schneider

Il governo federale conferma l'intenzione di rendere onerosi i test Covid ma ne ritarda l'applicazione di dieci giorni.

Nonostante le critiche quindi la proposta, che viene messa in consultazione fino al 28 settembre, è stata ufficializzata e motivata con il fatto che non viene ritenuto corretto che i costi delle analisi richieste dalle persone che rifiutano di farsi somministrare il vaccino gratuito, debbano essere assunti dalla collettività.

La Confederazione continuerà però ad assumersi le spese dei tamponi di coloro che hanno ricevuto solo una dose fino al 30 novembre, oltre a quelle per pazienti con sintomi e per i minori di sedici anni.

L’aumento, dal 13 settembre, del fabbisogno di test per i certificati Covid e la proroga di dieci giorni dell’assunzione dei costi genereranno spese supplementari per la Confederazione stimate a 160 milioni di franchi. A questi se ne dovrebbero aggiungere altri 120 con il prolungamento fino alla fine di novembre del finanziamento dei test delle persone che hanno ricevuto soltanto la prima dose di vaccino.

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Al termine della riunione del Consiglio federale il ministro della sanità Alain Berset ha ribadito che il modo più rapido per uscire dalla pandemia è costituito dalla vaccinazione e la Svizzera ha un numero di immunizzati ancora troppo basso e inferiore a quello dei paesi vicini (63% hanno ricevuto la prima dose, il 54% entrambe).

La settimana scorsa, ha continuato Alain Berset, sono stati eseguiti 600 mila test per il certificato verde, cifra destinata a salire nei mesi freddi a un milione a settimana, pari a circa 47 milioni di franchi (sempre a settimana) in caso di proroga illimitata: “Si tratta di un importo estremamente importante” per le casse della Confederazione.

In ogni caso, ha tenuto a precisare il consigliere federale nulla cambia per quelle categorie di persone che già godevano della gratuità: i giovani sotto i 16 anni, le persone che per ragioni mediche non possono ricorrere alla vaccinazione, per chi accusa sintomi della malattia e anche per chi intende rendere visita a un parente ricoverato all’ospedale o in una casa per anziani.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso che, in aggiunta ai programmi di test cantonali, dalla metà di ottobre saranno coordinati a livello nazionale test PCR salivari aggregati per garantire lo svolgimento su larga scala di verifiche in caso di focolai. Inoltre, è posta in consultazione la possibilità di consentire la partecipazione individuale a pagamento a test PCR salivari aggregati per il rilascio del certificato di test Covid-19.

Intanto Berna, in accordo con gli altri paesi Schengen, ha aggiornato la lista dei paesi a rischio. La Seco ha revocato dal 27 settembre le restrizioni all’entrata delle persone in provenienza dall’Uruguay, mentre sono state introdotte limitazioni per chi giunge dall’Albania, dall’Armenia, dall’Azerbaigian, dal Brunei, dal Giappone e dalla Serbia.

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