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Sfida agli USA, la Corea del Nord lancia missile intercontinentale

La Corea del Nord ha sfidato nuovamente la comunità internazionale lanciando un missile a lunga gittata potenzialmente in grado di raggiungere le coste statunitensi.

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Il test segna un salto di qualità dal profilo tecnologico da parte del settore balistico di Pyongyang: il lancio, che è il 14esimo da inizio anno, è avvenuto poco dopo le 23:40 di venerdì “dalle vicinanze di Mupyong-ri, nella provincia settentrionale di Jagang”, registrando una gittata superiore ai 1000 km e cadendo dopo 45 minuti nella zona economica esclusiva del Mar del Giappone.

Ma a preoccupare è soprattutto la circostanza che il vettore, capace di trasportare testate nucleari, ha raggiunto un’altitudine inconsueta tipica dei lanci intercontinentali. Immediate le proteste internazionali con, in prima fila, la Corea del Sud che ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di sicurezza dell’ONU per decidere nuove sanzioni contro il regime di Kim Jong-un.

Condanne sono giunte anche da Stati Uniti e Giappone mentre il presidente dell’ONU Antonio Guterrez ha definito il test di Pyongyang una “palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”.

In proposito molti osservatori annotano che l’operazione militare sembra soprattutto una sfida al Consiglio di Sicurezza dell’Onu dove sono in discussione le ipotesi di altre risoluzioni con sanzioni per il test del 4 luglio, quando un missile intercontinentale mostrò per la prima volta un potenziale tecnico per poter raggiungere l’Alaska.

Gli Stati Uniti, ha da parte sua affermato Donald Trump, ritengono che i test, ”minacciando il mondo, isolano ancora di più la Corea del Nord”. Per questo motivo la Casa Bianca ha promesso di intraprendere “tutte le misure necessarie per la sicurezza degli Stati Uniti e per proteggere gli alleati nella regione’.

A poche ore dal lancio del razzo Washington e Seul hanno condotto esercitazioni militari congiunte a ridosso della frontiera che passa per il 38esimo parallelo.

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