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Terza età sempre più povera in Svizzera

Persona anziana
Christof Schuerpf

Gli anziani sono sempre più colpiti dalla povertà, secondo un nuovo studio di Pro Senectute. L'inflazione attuale e l'imminente emergenza energetica aggravano la situazione già tesa.

Attualmente, in Svizzera, quasi 300’000 persone di età superiore ai 65 anni vivono sulla soglia di povertà. Di queste, 46’000 sono povere a tutti gli effetti. Dati allarmanti, messi in evidenza dal nuovo monitoraggio dell’anzianità di Pro Senectute Svizzera.

Un sondaggio rappresentativo condotto nell’ambito del nuovo monitoraggio dell’anzianità di Pro Senectute Svizzera rivela che nella Confederazione 295’000 persone anziane vivono sulla soglia di povertà. “Il sistema dei tre pilastri garantisce la sicurezza finanziaria all’86% dei pensionati, ma questa purtroppo è l’unica buona notizia”, commenta Alexander Widmer, membro della direzione collegiale e responsabile del monitoraggio dell’anzianità presso Pro Senectute Svizzera.

Sul territorio nazionale, infatti, vivono circa 46’000 persone anziane che non dispongono di un patrimonio sufficiente per integrare l’esiguo reddito su cui possono contare, e che quindi vanno considerate povere a tutti gli effetti. “La Svizzera vanta un sistema di previdenza per la vecchiaia tra i migliori al mondo, eppure il problema della povertà nell’anzianità si aggrava sempre di più”, osserva Widmer.

Il servizio del Telegiornale

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I fattori di rischio: noti ma sottostimati

Lo studio ha analizzato anche le cause e i fattori di rischio riguardo alla povertà nell’anzianità. Oltre alle donne e ai cittadini stranieri, il fenomeno colpisce in particolare le persone prive di formazione secondaria o universitaria. Anche gli abitanti delle zone rurali sono più esposti al pericolo di avere un reddito insufficiente in età avanzata rispetto a chi vive in città. “Quando sussistono contemporaneamente più fattori di rischio, il loro impatto è maggiore. L’istruzione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto”, spiega Alexander Widmer. Le analisi dimostrano infatti che una formazione di grado superiore non solo riduce il rischio di povertà, ma può anche limitare l’influsso di altri fattori.

Enormi differenze tra i Cantoni

Il monitoraggio dell’anzianità evidenzia inoltre grandi differenze tra i Cantoni: in Ticino, ad esempio, il numero di persone anziane in condizioni di povertà è cinque volte superiore a quello di Basilea Città. “Non esiste un’unica spiegazione per queste discrepanze; piuttosto, vi sono molte cause che meritano di essere approfondite”, afferma Widmer.

Garantire necessità di base

Pro Senectute non intende rimanere inattiva di fronte al previsto aumento dei prezzi. Oltre al rincaro, tiene d’occhio anche l’attuale emergenza energetica.

“Se constatiamo che persone anziane particolarmente vulnerabili subiscono gravi limitazioni nella loro vita quotidiana, interverremo”, sottolinea Alain Huber, direttore di Pro Senectute Svizzera, citato nel comunicato. Anche in caso di razionamento, occorrerebbe garantire che i bisogni di base delle persone a mobilità ridotta possano essere soddisfatte, aggiunge.

Anche prima del recente aumento dei prezzi, in Svizzera una persona su otto in età pensionabile era colpita o minacciata dalla povertà, ha comunicato oggi l’organizzazione.

Prezzi della benzina, dei generi alimentari, dell’energia e costi legati all’alloggio: il rincaro si ripercuote ormai sui settori chiave della vita quotidiana. “Questa situazione ci preoccupa molto”, puntualizza Huber nella nota.

Il monitoraggio dell’anzianità di Pro Senectute Svizzera è un sondaggio rappresentativo rivolto alla popolazione over 55 che affronta svariate tematiche rilevanti per la terza età. È realizzato in collaborazione con la Scuola superiore di scienze applicate di Zurigo (Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften, ZHAW) e l’Università di Ginevra. Il sondaggio sulla povertà nell’anzianità si è svolto tra giugno e agosto 2022. I dati sono stati raccolti mediante interviste telefoniche e online

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