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Gli attentati di Bruxelles scuotono tutta l’Europa

Pochi mesi dopo Parigi, anche Bruxelles è stata devastata da una serie di attacchi terroristici di matrice islamica. Reuters

È di almeno 34 morti e di 130 feriti il bilancio provvisorio degli attacchi terroristici che hanno scosso martedì mattina Bruxelles. Gli attentati hanno fatto scattare il massimo livello di allerta di diversi paesi europei. Anche in Svizzera sono state rafforzate le misure di sicurezza in diversi punti "sensibili", tra cui gli aeroporti di Zurigo e Ginevra. 

Una serie di attacchi con armi automatiche e esplosivi sono stati perpetrati a partire dalle 08.00 del mattino all’aeroporto internazionale di Zaventem e nella metropolitana, presso la stazione di Maalbeek, a due passi dalla sede della Commissione europea.

Gli attacchi – nel frattempo rivendicati dall’Isis, che minaccia nuove azioni in Europa – hanno lasciato sotto shock la capitale belga, paralizzando per ore i trasporti pubblici e provocando la chiusura di scuole e di diversi edifici pubblici. Tutti i voli in partenza e in arrivo dell’aeroporto di Bruxelles-Zaventem, tra cui quelli della compagnia Swiss, sono stati cancellati anche per domani.

Gli attentati sono avvenuti solo pochi giorni dopo la cattura, sempre a Bruxelles, di Salah Abdeslam, il decimo uomo del commando della strage del 13 novembre che causò 130 morti a Parigi. Nei giorni scorsi, la procura belga aveva lanciato un nuovo allarme temendo altri attacchi terroristici. Subito dopo questi nuovi episodi di violenza, le autorità belghe hanno lanciato il piano di catastrofe, che comprende la chiusura delle frontiere e l’interruzione dei collegamenti ferroviari, e il governo ha convocato un Consiglio di Sicurezza nazionale. 

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“Quello che temevamo si è avverato. Ora dobbiamo affrontare la situazione stando uniti e dando prova di solidarietà”, ha dichiarato il premier belga, Charles Michel, subito dopo la notizia degli attentati. Secondo il presidente francese François Hollande, “con gli attacchi di Bruxelles è stata colpita tutta l’Europa”. Da parte sua, il premier britannico David Cameron si è detto “scioccato e preoccupato per gli eventi di Bruxelles. Faremo tutto ciò che possiamo per aiutare”. Messaggi di sostegno sono giunti da tutte le altre capitali europee, mentre il presidente statunitense Barak Obama, da Cuba, ha assicurato che ‘possiamo sconfiggere il terrorismo, e lo sconfiggeremo’, ma ‘dobbiamo stare uniti’.

Un pensiero alle vittime e alle loro famiglie 

Anche il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann ha immediatamente espresso tramite Twitter il suo sconcerto, condannando “severamente” gli attentati. “I nostri pensieri vanno alle vittime a alle loro famiglie”, si legge sul social network. Poi, in una conferenza stampa nel pomeriggio a Berna, Schneider-Ammann ha rinnovato le condoglianze alla popolazione belga, ribadito la condanna di “questi spaventosi atti” e sottolineato che la Svizzera è sconvolta. La Confederazione e l’Europa – ha precisato – si basano su libertà, sicurezza, Stato di diritto e democrazia. “Terremo alti e difenderemo questi valori”.

Il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Jean-Marc Crevoisier ha indicato che non vi sono informazioni riguardo ad eventuali vittime svizzere degli attentati. La situazione in Belgio viene monitorata costantemente da una cellula di crisi, che opera in stretto contatto con l’ambasciata svizzera e il consolato dell’Aia, ha aggiunto Crevoisier. Il DFAE sta aggiornando sul proprio sito web i consigli per i viaggiatori per quanto riguarda la sicurezza. 

Dal canto suo, il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), per il tramite della sua portavoce Isabelle Graber, ha fatto sapere che gli attentati di Bruxelles confermano la valutazione eseguita nel novembre scorso dagli stessi servizi circa il pericolo terrorismo in Svizzera. “Anche se non si possono escludere attentati sul nostro territorio, al momento non ci sono indizi di una minaccia diretta contro la Svizzera e i suoi interessi”, ha dichiarato Graber. 

Il SIC procede a valutazioni costanti della situazione alla luce di quanto accaduto a Bruxelles, ha aggiunto la portavoce, precisando che il livello della minaccia terroristica in Svizzera rimane in ogni caso elevato. Da parte sua, l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) collabora con le autorità belghe alla ricerca di eventuali legami tra gli attentati di Bruxelles e la Svizzera.

Probabili nuovi attacchi

“L’attacco non rappresenta una sorpresa, dopo che molte tracce degli attentati del novembre scorso a Parigi conducevano verso il Belgio”, ha dichiarato Kurt R. Spillmann, ex docente di politica di sicurezza presso il Politecnico federale di Zurigo, durante un’intervista alla televisione svizzero-tedesca SRF. 

A suo avviso, vi sono da temere nuovi episodi di questo tipo in Europa: “La sicurezza ha subito un nuovo colpo e lo stato di allerta non è rientrato, come si sperava. Vi è da supporre che nuovi attentati saranno compiuti da giovani uomini, cresciuti in parte in Europa e formati in campi di addestramento in altri paesi. Questi attentati possono essere perpetrati a livello locale, anche senza essere subordinati ad un’organizzazione esterna”. 

Anche Jean-Paul Rouiller, direttore del Centro di analisi del terrorismo a Ginevra, ha posto l’accento “sulla semplicità dei mezzi impiegati e dei bersagli scelti per questi attacchi”. “Il modo con il quale gli attentati di Parigi o di Bruxelles sono stati realizzati rende estremamente difficile il lavoro di prevenzione e di anticipazione delle autorità”, ritiene Rouiller, secondo il quale questo terrorismo può nascere in ogni momento “in piccole comunità periferiche, senza nemmeno l’esistenza di reti o cellule terroristiche”. 

L’Isis rivendica e rincara

Del resto, nella rivendicazione degli attentati di Bruxelles, tramite il suo network, Amaq news, l’Isis minaccia: “Quello che vi aspetta sarà ancora più duro e amaro”, recita il testo, nel quale si dice che “una cellula segreta” ha colpito la capitale perché il Belgio fa parte della coalizione internazionale anti-islamica.

Intanto la polizia belga ha diffuso una foto dei tre presunti attentatori all’aeroporto di Zaventem: due sono vestiti in abiti scuri e secondo gli inquirenti potrebbero essere morti nell’attentato, mentre il terzo con una giacca chiara e un cappello è tuttora ricercato e, come è accaduto nei giorni successivi alle strage di Parigi, la Procura ha chiesto ai media di non pubblicare alcuna informazione sulle operazioni in corso.

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