Per i viticoltori svizzeri il bicchiere è mezzo vuoto
All'estero è un fatto poco conosciuto, ma la Svizzera è un Paese dalla lunga tradizione viticola. Come da due millenni a questa parte, il mese di ottobre segna il momento della vendemmia. Quest'anno, però, i viticoltori elvetici hanno poco da celebrare poiché il loro vino fatica ad imporsi.
In alcune regioni della Svizzera, quella della viticultura è una tradizione viva e diffusa. Alcuni giorni fa, la Festa della vendemmia di Neuchâtel ha attirato circa 300'000 persone. Tuttavia, tra i produttori non si respira un clima festante.
La produzione del 2018 non è ancora stata interamente venduta e all'orizzonte già si prospetta il prossimo raccolto. E quando le botti rimangono piene, la pressione sui prezzi aumenta, in un mercato già di per sé difficile. L'inquietudine tra i viticoltori è talmente forte che i quattro principali cantoni viticoli hanno sollecitato l'aiuto della Confederazione.
Da molti anni, i vini svizzeri rappresentano il 35% del consumo nazionale. "Questa proporzione è insufficiente per garantire uno smercio equilibrato dell'attuale produzione indigena. Inoltre, può rappresentare un rischio per la redditività delle aziende e la perennità del viticoltore svizzero", avvertono i quattro cantoni (Vaud, Vallese, Ginevra e Neuchâtel) in un comunicatoLink esterno.
Questi cantoni sperano di ottenere un aiuto da parte dello Stato per "aumentare significativamente la quota di mercato dei vini svizzeri e far fronte alla forte concorrenza dei vini esteri". Ma come si presenta il mercato svizzero? Panoramica.
Una superficie relativamente grande
End of insertionLa viticoltura è presente in Svizzera dall'epoca dell'impero romano. La superficie viticola è di 148 km² (quella dell'intero Paese è di 41'285 km²). La Svizzera si situa al 20° posto a livello mondiale per quanto concerne l'estensione delle vigne e al 10° per ciò che riguarda il rapporto tra la superficie nazionale e il territorio coltivato a vite, indica Swiss WineLink esterno, l'organizzazione ombrello del settore.
Ma sebbene la vigna sia presente quasi ovunque, si concentra essenzialmente nei cantoni latini.
Una grande diversità
End of insertionI vigneti svizzeri sono caratterizzati da un elevato numero di vitigni. Se ne contano circa 240.
• Scoprite tutti i vitigni svizzeriLink esterno.
I tre vitigni più diffusi, con oltre 1'000 ettari ciascuno, sono il pinot nero (rosso), lo chasselas (bianco) e il gamay (rosso). Mentre i due rossi sono originari della Borgogna, lo chasselas - chiamato 'fendant' in Vallese - merita una menzione speciale poiché si tratta di un vitigno autoctono. Presente soprattutto nei cantoni francofoni, è molto apprezzato per accompagnare specialità a base di formaggio quali fondute e raclette.
Una bevanda apprezzata, ma dal consumo in calo
End of insertionIl vino continua a essere la bevanda alcolica preferita dalla popolazione svizzera tra i 18 e i 74 anni, secondo un sondaggioLink esterno dell'istituto M.I.S Trend. Circa l'80% delle persone interrogate afferma di consumarne, mentre la quota relativa alla birra è del 60%. In Ticino, la percentuale di persone che consumano vino è relativamente bassa (66%).
Gli svizzeri sono tra i più grandi consumatori di vino al mondo. Il primato spetta al Vaticano con oltre 50 litri per persona all'anno, ma la Svizzera è nel gruppo di testa con circa 37 litri. Secondo il Rapporto agricolo 2018Link esterno, in Svizzera sono stati consumati 249 milioni di litri di vino nel 2017. Il consumo è tuttavia in costante diminuzione.
Diverse ragioni spiegano questo calo del consumo. Secondo il sondaggio, il motivo più citato è la guida di un veicolo. In Svizzera, il limite massimo di alcolemia al volante è dello 0,5 per mille (0,1 per i neopatentati e gli autisti professionisti).
Un nano mondiale
End of insertionSe i prodotti svizzeri sono poco conosciuti all'estero è perché rappresentano una goccia di vino in un oceano di botti.
Nel 2018, nel mondo sono stati prodotti 292,3 milioni di ettolitri, indica l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino. La Spagna si conferma il primo produttore mondiale con 20,9 milioni di ettolitri (19,4% del mercato), davanti a Francia e Italia.
Con i suoi 792'000 ettolitri prodotti e i 14'000 esportati, la Svizzera è tra gli attori più piccoli del settore. La produzione indigena non basta d'altronde a coprire il consumo interno, ragione per cui bisogna ricorrere alle importazioni.
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