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Temperature record in giugno in diverse località elvetiche

Una cappa di calore intenso sulla Confederazione (e non solo)
Una cappa di calore intenso sulla Confederazione (e non solo) Keystone / A4691/_marcel Kusch

La Confederazione è nella morsa della canicola e della siccità ma, soprattutto a nord delle Alpi, per il momento gli inconvenienti sono circoscritti.

Non siamo ancora entrati ufficialmente in estate ma le temperature torride e la siccità stanno mettendo a dura prova la popolazione. A metà giugno in alcune regioni del paese siamo già alla seconda ondata di caldo intenso e in diverse località si registrano temperature record per il mese in rassegna.

Particolarmente colpite sono la Svizzera meridionale e i cantoni occidentali ma nessuna regione sembra venir risparmiata dall’afa.

Valori da primato per il mese di giugno

La colonnina di mercurio segnalava, ad esempio, valori attorno ai 33 gradi alle 13.30 a Sion (Vallese), Binningen (Basilea Campagna) e Delémont (Giura), con previsioni di ulteriore crescita. Ma temperature elevate, oltre i 30 gradi, sono state misurate anche i vari centri dell’Altopiano e a sud delle Alpi, dove venerdì sono stati toccati i 36,6 gradi a Biasca (Ticino), nuovo primato nella Svizzera italiana nel mese di giugno.

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I meteorologi prevedono nelle prossime 24 ore punte di 36 o perfino 37 gradi nella Valle del Reno grigionese, nella regione di Basilea, nella bassa valle dell’Aar e nella valle del Rodano. La morsa della canicola si fa sentire anche in altitudine, con 30-32 gradi a 1’000 metri e il limite di 0 gradi a 4’600 metri di quota.

Nella torrida estate del 2003 erano stati raggiunti i 36,5 gradi a Grono (Grigioni). Gli altri record assoluti di questo mese sono stati i 36,9 gradi a Basilea nel 1947, i 36,5 gradi a Koppigen (Berna) nel 2019 e i 36,4 gradi a Sion e Ginevra, rispettivamente nel 2019 e nel 1950.

Rischi per la salute

I competenti servizi della Confederazione hanno emesso venerdì un’allerta per una “marcata ondata di caldo”, che durerà almeno fino a martedì. Nel dettaglio l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera annuncia che, nel Ticino meridionale, in gran parte del Vallese e della Svizzera occidentale, nonché in entrambe i cantoni di Basilea, vige il livello di allerta “marcato” (3 su 5) al di sotto dei 600 metri di quota. Per l’Altipiano in generale è stato emesso il livello di pericolo “moderato” (2).

Berna rende attenti anche sulle conseguenze dell’ondata di caldo: quando la temperatura media giornaliera è uguale o superiore ai 25 °C per almeno tre giorni consecutivi si parla di pericolo “marcato” per la salute, con eventuali problemi circolatori e malessere.

A partire da una temperatura media giornaliera di almeno 27 gradi per almeno tre giorni consecutivi, si raggiunge il livello di pericolo 4 (pericolo forte) e superata questa soglia la nostra salute è in grave pericolo, precisa MeteoSvizzera.

Disagi circoscritti nell’agricoltura

A causa di queste condizioni meteorologiche estreme gli allevatori fanno pascolare le mucche solo di notte mentre i raccolti per il momento non sono ancora in pericolo, riferiscono le associazioni contadine. Nell’agricoltura non si stanno manifestando grossi problemi di siccità, in particolare a nord delle Alpi.

A maggio e fino alla scorsa settimana le precipitazioni sono state sufficienti e nel complesso i contadini sono soddisfatti della stagione finora. “Attualmente non c’è nulla che metta in pericolo un buon raccolto”, segnala l’Unione svizzera dei contadini ma “l’estate è ancora lunga”.

Semmai le scarse precipitazioni hanno aumentato il rischio di incendi boschivi. A sud delle Alpi e in vari cantoni è già stato dichiarato il livello di pericolo 3.

Siccità avvertita a livello locale

Proprio sul fronte della siccità non si assiste per il momento a un problema generale. In proposito Massimiliano Zappa, idrologo all’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio di Birmensdorf, segnala però che “nei Grigioni, come in Ticino, ma anche nel Giura, si sono accumulati deficit evidenti che portano su scala locale a situazioni di penuria d’acqua, che posso anche essere causa di decisioni di limitazione di uso delle acque per alcune regioni del paese, soprattutto nel Sottoceneri”.

Quello che si è visto negli ultimi 20 anni è comunque qualcosa di molto differente rispetto a quello che si osservava nei decenni precedenti: “Le situazioni di penuria d’acqua andranno ad aumentare entro la fine del secolo. Globalmente in Svizzera di acqua ne abbiamo, ma si possono verificare delle situazioni molto puntuali”, continua Zappa.

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