La televisione svizzera per l’Italia

Teleticino, l’altra TV svizzero-italiana

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L'offerta TV svizzera in lingua italiana non è solo pubblica

Si è soliti far risalire al 19 settembre 1994 l’inizio del progetto editoriale che ha portato alla nascita di Teleticino, emittente televisiva che recentemente si è riposizionata all’interno del gruppo privato TI-Media. In quella data venne infatti messa in onda da Melide, sulle frequenze di TeleCampione, la prima puntata di Caffè del Popolo, programma nato dalla collaborazione tra il Giornale del Popolo e l’emittente dell’Enclave.

La trasmissione di distingueva nel panorama radiotelevisivo del tempo per la sua inedita formula nella quale si intercalavano, in uno stile sempre famigliare e colloquiale, momenti informativi e intrattenimento. Tra i suoi primi conduttori figuravano il direttore del quotidiano luganese Filippo Lombardi e l’attore Yor Milano, coadiuvati dal caporedattore Marco Bazzi. Ben presto però la cooperazione con il GdP (successivamente sostituito dall’altro quotidiano luganese il Corriere del Ticino) giunse al suo epilogo e Filippo Lombardi decise quindi di fare il grande salto, impegnandosi anima e corpo nello sviluppo della televisione privata.

Nel febbraio 1999 l’emittente ceresiana ottenne la concessione federale, con relativo adeguamento dei proventi dal canone, per la diffusione a livello regionale, consentendo così a TeleTicino di consolidare la sua presenza nell’offerta via cavo. L’informazione (Ticinonews) e l’approfondimento regionale, economico e sportivo, con programmi come Matrioska, condotto dall’ex caporedattore Marco Bazzi, Piazza del Corriere e Future, hanno costituito per oltre un decennio il tratto distintivo dell’emittente.

Nel marzo del 2012 infine è stata annunciata una vera e propria rivoluzione negli assetti societari. Sull’onda dell’evoluzione nel mondo pubblicitario e di quello editoriale la proprietà del Corriere del Ticino ha acquisito la maggioranza all’interno del gruppo privato TI-Media (CdT, GdP, Radio 3i, Ticinonews, Teleticino) e il controllo strategico della stessa emittente di Melide, di cui la famiglia Lombardi deteneva in precedenza il pacchetto azionario di riferimento. Con questa operazione il gruppo ha voluto dichiaratamente porsi come polo multimediale alternativo a quello della SRG SSR che nella Svizzera italiana è presente in particolare con i diversi vettori della RSI.

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