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La Swisscom cancella il suo “Natel” e la storia

C'è una parola che unisce tutta la Svizzera e che non viene declinata né in tedesco, né in francese, né in italiano: "Natel". Un vero e proprio elvetismo che da denominazione commerciale è subito diventata la definizione nazionale per indicare in tutta la Confederazione il telefono cellulare.

Si chiude un capitolo della recente storia svizzera e della telefonia mobile in particolare. Dopo 39 anni di onoratissimo servizio la Swisscom – il maggiore operatore di telecomunicazione svizzero – ha deciso di rinunicare al termine “Natel”.

Fino alla fine degli anni ’90, le PTT (Poste, telefono, telegrafo) hanno avuto il monopolio dalle telefonia mobile e il termine “Natel” in italiano, francese e tedesco ha rappresentato la parola standard per designare l’apparecchio. Sostantivi quali telefonino o cellulare (o in tedesco “Handy”) si sono diffusi solo più tardi, facendo di “Natel” il più classico degli elvetismi, ancora usato oggi, in particolare da chi ha qualche capello grigio.

Dopo la fine del monopolio sulla telefonia mobile nel 1999 Swisscom ha registrato il termine e l’ha usato nei suoi abbonamenti. Ma con il nuovo sistema tariffario “inOne” che sarà introdotto in aprile “Natel” sparirà, dopo 39 anni di onorato servizio.

Un po’ di storia e alcune curiosità

Come spiega il Dizionario online dell’italiano ticinese, grigionese e federaleCollegamento esterno curato da Pippo Tabasio, Natel è una contrazione di “Nationales AutoTELefon”, diventato successivamente NAtionales TELefon. Esso risale al 1975, quando le allora PTT – scorporata nel frattempo in due aziende controllate dalla Confederazione, La Posta e Swisscom – decisero di creare una nuova rete di telefonia mobile per veicoli chiamata Nationales Autotelefonnetz (rete nazionale telefonica per le auto), messa in servizio nel 1978.

Nel 1978 l’allora direttore generale delle PTT aveva annunciato che con il Natel-A era possibile essere raggiungibile in ogni posto e in ogni momento in Svizzera. Il potenziale di mercato era stato stimato in 10mila abbonamenti: la conversazione poteva durare al massimo 3 minuti, dopo di che veniva interrotta, per permettere anche ad altri di telefonare.

Chi oggi maneggia con noncuranza un potente smartphone da 200 grammi fatica a rendersi conto che un Natel-A pesava circa 20 chilogrammi. Era disponibile in due versioni: una poteva essere montata direttamente nel bagagliaio dell’auto ed essere collegata alla batteria, l’altra era una valigia che poteva essere portata con sé. I primi Natel costavano circa 18mila franchi, tanti quanto una vettura Audi 100 di media categoria con 136 cavalli.

Nonostante il prezzo elevatissimo e le limitazioni il Natel ebbe successo. Gli interessati dovevano inserirsi su una lista di attesa. Per aumentare le capacità nel 1983 venne attivata la rete Natel B e nel 1987 la Natel C. Nel 1993 venne introdotto il Natel-D, digitale: questo comportò un grande passo avanti, con gli apparecchi che diventarono più piccoli e meno cari.



 

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