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Tassa e prenotazione per visitare Venezia

Venezia piena di turisti
Dsl 16 gennaio 2023 enterà in vigore il pagamento del contributo di accesso, indipendentemente dal mezzo di trasporto con il quale si giungerà in città. © Keystone / Christian Beutler

Sono serviti trent'anni di dibattito su come limitare la pressione del turismo a Venezia, per arrivare ad un primo risultato: la città avvierà un sistema di regolamentazione dei flussi di viaggiatori, che partirà in via sperimentale ad agosto, e sarà effettivo dal 16 gennaio 2023, quando l'accesso nella città storica sarà disciplinato da un contributo.

“La città non sarà mai chiusa” ripete più volte l’assessore comunale al turismo, Simone Venturini, nel presentare le nuove misure. La prima fase del contributo di accesso si aprirà l’1 agosto: riguarderà la sola prenotazione della visita alla città e sarà slegata dal pagamento di una tassa. L’idea dell’amministrazione municipale è quella di garantire degli sconti, degli incentivi economici, per spostarsi all’interno di Venezia con i mezzi pubblici sull’acqua, ma anche per accedere ai musei o prenotare la propria visita con un anticipo di 30 giorni.

In particolare, “chi è senza Carta Venezia (la card per usufruire dei servizi di mobilità cittadina), potrà acquistare i biglietti del trasporto pubblico usando le stesse tariffe in vigore oggi, rispetto a quelle nuove, aumentate, che partiranno dall’1 settembre”, spiega l’assessore al bilancio, Michele Zuin. In questa prima fase pilota, non ci sarà, tuttavia, l’obbligo di prenotare la visita.

Accesso a pagamento

Entrerà invece in vigore a gennaio il pagamento del contributo di accesso, indipendentemente dal mezzo di trasporto con il quale si giungerà in città. Gli ingressi saranno regolati con una piattaforma multi-canale e multi-lingua, tramite la quale si potrà ottenere il titolo, ad esempio sottoforma di Qr-code. Più in anticipo sarà prenotato l’accesso e minore sarà la tariffa da pagare. Come spiegato dall’amministrazione municipale, il tributo sarà applicato in via alternativa all’imposta di soggiorno, e quindi in particolare ai turisti e avventori ‘mordi e fuggi’ che non pernottano in laguna, con specifiche esenzioni: oltre ai residenti all’interno del Comune, non dovrà pagare chi lavora in città, studenti che frequentano scuole, proprietari di immobili, volontari e forze dell’ordine. Entro una certa soglia di presenze, non ancora fissata, saranno esentati dal pagamento, ma non dalla prenotazione, i residenti nella Città Metropolitana e nell’intero territorio regionale.

Controlli e multe

Fissata la regola generale, si sta già studiando il sistema di controlli da mettere in campo per verificare l’effettivo pagamento del tributo. Di certo saranno effettuati da remoto, sulla base delle autocertificazioni compilate dai turisti in fase di prenotazione, ma anche tra campi e calli, con una ventina di controllori che saranno sguinzagliati in stazione anche nelle isole minori, e potranno, in caso di irregolarità, elevare sanzioni da 50 a 300 euro. Non sono ancora previsti, ma non ci sono esclusioni in questo senso, dei varchi ‘fisici’ di accesso della città, come ad esempio in stazione.

“Il turismo è una risorsa fondamentale per Venezia, che crea tanti posti di lavoro, ma i flussi vanno regolati e regolamentati per trovare un equilibrio tra chi ci vive e chi viene a visitarla, e salvaguardare così l’identità della nostra città – dice il sindaco Luigi Brugnaro -. Abbiamo contribuito e sostenuto fortemente la stesura del testo di questo emendamento proprio perché è all’Amministrazione Comunale che viene affidata questa grande responsabilità”.

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