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Tappeto rosso ai lavoratori europei

I permessi di residenza saranno di difficile accesso per i cittadini non europei Keystone Archive

Il Consiglio degli Stati (Camera alta) ha approvato una nuova legge che apre le porte ai cittadini dell'Unione europea e dell'Associazione europea di libero scambio.

Per gli stranieri che risiedono al di fuori di queste zone invece, l’immigrazione in Svizzera sarà più difficile: luce verde soltanto per i lavoratori qualificati.

La nuova Legge federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS) è pronta per la votazione finale, prevista per il 16 dicembre.

Il Consiglio degli Stati (Camera alta) ha eliminato giovedì le ultime divergenze che ancora sussistevano con il Consiglio nazionale (Camera del popolo). Queste riguardavano soprattutto aspetti che permettono la coordinazione della LDDS con la Legge sull’asilo.

La nuova normativa – presentata dal governo – dà chiaramente la priorità ai cittadini dell’Unione europea (Ue) e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS, che oltre alla Svizzera comprende Norvegia, Islanda e Liechtenstein), conformemente agli accordi sulla libera circolazione delle persone in vigore dal 2002.

L’immigrazione degli extracomunitari è invece limitata ai soli lavoratori qualificati o specializzati.

Integrazione rafforzata

Globalmente, la legge sugli stranieri è stata inasprita in più punti rispetto al diritto attualmente in vigore, in nome della promozione dell’integrazione e della lotta contro gli abusi.

La concessione automatica di permessi di residenza dopo dieci anni passati in Svizzera è ad esempio stata soppressa. Questo per evitare che le autorizzazioni siano rilasciate senza un esame preliminare approfondito da parte delle autorità cantonali.

Un altro giro di vite è stato deciso anche in materia di ricongiungimento famigliare: per i figli di persone provviste di un permesso di soggiorno dev’essere chiesta l’ammissione nel contesto del ricongiungimento famigliare già a 12 anni (invece che a 14 anni), affinché anch’essi ottengano il diritto a un permesso di domicilio.

I senatori hanno pure rinunciato a chiedere agli imprenditori – che sollecitano autorizzazioni per poter assumere stranieri – di creare posti di tirocinio.

In avvenire si combatterà inoltre più efficacemente la criminalità e le infrazioni saranno sanzionate più severamente. Ad esempio, sono previsti provvedimenti speciali in materia di attività di passatore, lavoro nero e matrimoni di compiacenza.

Perché una nuova legge?

Come si può leggere sul sito dell’Ufficio federale della migrazione (UFM), la LDDS (che risale al 1931), disciplina in maniera lacunosa l’attuale politica in materia di stranieri.

Le regole fondamentali dell’immigrazione (rilascio dei permessi, integrazione, lotta agli abusi) sono formulate soltanto a livello di ordinanza, sfuggendo così al controllo democratico da parte del Parlamento.

Con il nuovo disegno di legge si potrà invece meglio disciplinare l’entrata e la dimora degli stranieri provenienti da Stati terzi (non membri di Ue/AELS).

swissinfo e agenzie

Alla fine del 2003, gli stranieri in Svizzera erano circa 1,5 milioni, ovvero il 20% della popolazione elvetica.
54% erano cittadini dell’Unione europea o dell’AELS.
42% prevenivano da zone terze.
4% erano rifugiati o richiedenti l’asilo.

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