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Tanti smeraldi per flora e fauna in Svizzera

Niederried-Ottingenmatt, proposta per la rete Smeraldo dal WWF. swissinfo.ch

Il WWF svizzero propone di iscrivere 108 aeree nel programma europeo denominato Smeraldo.

Per gli ambientalisti, la difesa della natura in Svizzera segna il passo e va portata a livello dei Paesi europei.

La Svizzera possiede diversi strumenti di protezione della natura. Leggi sulla pesca e la caccia, per la protezione dei mammiferi e degli uccelli, parchi nazionali e inventari di biotopi e zone protette.

Tutto ciò non ha impedito però che diverse specie diventassero minacciate o addirittura estinte, come ad esempio le lontre. Altre specie, importanti a livello europeo, potrebbero seguire lo stesso triste destino se il loro habitat non verrà meglio preservato.

Minacce e speranze

La rete Smeraldo è un programma europeo di difesa delle specie vegetali e animali minacciate. Una zona smeraldo deve mostrare di avere un alto valore dal punto di vista della diversità biologica e di contenere delle specie meritevoli di protezione a livello europeo.

Una volta riempiti i criteri necessari, la zona viene iscritta ad un catalogo presso la segreteria della Convenzione di Berna, al Consiglio d’Europa a Strasburgo, Convenzione firmata anche dalla Svizzera.

“Mentre nei Paesi intorno a noi qualcosa si sta movendo, in Svizzera nessuna zona è stata annunciata ufficialmente” ha detto alla stampa Walter Metterli, responsabile WWF della campagna Smeraldo in Svizzera.

“Ecco perché il WWF ha deciso di prendere il toro per le corna, e proporre una sua mappa della Svizzera con le 33 zone che potrebbero entrare nella rete Smeraldo.”

“La Svizzera non è affatto indietro”

Eric Kohli, capo della sezione “Protezione delle specie e dei biotopi” dell’Ufficio federale dell’ambiente respinge l’accusa del WWF che la Svizzera sia una specie di pecora nera in materia di protezione ambientale.

Secondo Kohli se “È vero che ci sono delle lacune ma saranno colmate nei prossimi quattro o cinque anni”, e fa notare che due terzi degli habitat che vengono proposti dal WWF per la rete Smeraldo, sono già aree protette, sia a livello nazionale che cantonale.

“L’anno prossimo cercheremo di individuare quelle aree di interesse nazionale che contengono specie e habitat smeraldo”, prosegue Kohli, un lavoro che sarà ultimato verso la fine del 2004. Ma sono i cantoni e i comuni che dovranno applicare sul terreno le disposizioni e il tutto rischia di durare ancora parecchio.

Un programma a lungo termine

Per cominciare quindi, molto realisticamente, il WWF vorrebbe che si procedesse all’iscrizione nella rete smeraldo di una trentina di aree sotto protezione a livello nazionale in Svizzera e che sono già idonee al programma Smeraldo.

In altri casi, come ad esempio nel Cantone di Berna il paesaggio rivierasco Niederried-Oltigenmatt, al punto di confluenza della Saane con l’Aar, si tratterebbe di allargare i confini dell’area già protetta da anni.

Per diventare una zona smeraldo ha bisogno di più spazio in modo che le specie ornitologiche molto importanti che ospita non siano minacciate.

Nelle vicinanze vi sono inoltre campi coltivati: andrebbero sfruttati secondo un’agricoltura rigorosamente non intensiva, rispettosa cioè dei fenomeni da cui dipendono flora e fauna protette.

La campagna Smeraldo è appoggiata oltre che dal WWF anche dall’associazione Birdlife international, che in corrispondenza di certe zone smeraldo, come appunto quella di Niederried-Oltingenmatt, ha individuato una mappa di aree di particolare importanza per la tutela degli uccelli.

Il coleottero che ama il legno vecchio

Un altro esempio di come troppa “civiltà” e in particolare il bisogno molto svizzero di far pulizia in continuazione, possa nuocere alla natura: tra le specie minacciate, la Rosalia alpina, un coleottero che si nutre di legno di betulla morto. Se il bosco viene “ripulito” troppo spesso, non si lasciano cioè i tronchi vecchi a marcire per almeno due anni, non trova l’elemento da cui dipende la propria esistenza e muore.

Se un pascolo viene tagliato troppo sovente, altri insetti rischiano di fare la stessa fine, perché i fiori di graminacee di cui si nutrono non vengono semplicemente lasciati sbocciare.

Insomma, la Svizzera ha un’occasione di “smeraldo” da non perdere nei prossimi anni. Anche se è un paese piccolo e intensamente abitato, ha pur sempre un patrimonio naturale, di flora e fauna, una varietà di paesaggi e di habitat che la rendono speciale. Un patrimonio da difendere, e perché no anche da espandere.

Raffaella Rossello,swissinfo

La rete Smeraldo dovrebbe elevare la tutela ambientale in Svizzera ad una dimensione europea. Una zona smeraldo deve mostrare di avere un alto valore dal punto di vista della diversità biologica e di contenere delle specie meritevoli di protezione. L’iniziativa Smeraldo non si propone di proteggere dei biotopi ma di costituire degli insiemi naturali che siano coerenti, in modo da preservare l’integrità della specie e degli habitat da attacchi esterni e mantenere i fenomeni naturali da cui dipendono.

In Svizzera sono state finora descritte:
2700 spermatofite e pteridofite (felci)
1030 muschi
2000 licheni
oltre 20.000 specie animali
Dal 33% al 95% delle specie svizzere sono rare e/o minacciate

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