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Tangenti, arrestato il presidente di Rete ferroviaria italiana

Dario Lo Bosco è sospettato d'aver incassato 58'000 euro per un appalto; in manette in Sicilia anche due dirigenti del Corpo forestale

Il presidente di Rete ferroviaria italiana, Dario Lo Bosco, è stato arrestato con l’accusa di concussione. L’ingegnere avrebbe intascato tangenti per 58 mila euro nell’ambito di un appalto da 26 milioni per l’acquisto di sensori per il monitoraggio delle corse dei treni.

Verdetto di assoluzione

Nel giugno 2021, la Corte di Cassazione ha definitivamente assolto da tutte le accuse l’ex direttore di Rfi Dario Lo Bosco e i due funzionari regionali Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi.

L’inchiesta è condotta dalla procura di Palermo e oltre a Lo Bosco, che è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti, coinvolge anche due dirigenti del Corpo forestale e un imprenditore agrigentino titolare di una società di costruzioni. In mano a quest’ultimo è stata trovata una lista di nomi, cifre e date; una sorta di libro mastro delle mazzette pagate dalla sua azienda.

I due funzionari, Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi, sono stati arrestati per aver preso tangenti per un appalto relativo ai lavori di ammodernamento delle radiocomunicazioni della Forestale. Avrebbero intascato rispettivamente 150 mila e 90 mila euro.

Solo pochi giorni fa era scoppiato in Italia un altro caso di corruzione, legato all’Anas.

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