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Swissmetal esige risarcimenti dopo lo sciopero

Gli operai di Reconvilier hanno scioperato per diverse settimane Keystone

Dopo la storica interruzione, nel mese di febbraio, dei lavori sul suo sito di produzione nel Giura bernese, il gruppo metallurgico vuole essere risarcito. In linea di mira: il sindacato Unia.

Swissmetal, che ha già avviato le procedure penali, valuta il danno subito tra i cinque e i dieci milioni di franchi.

I dipendenti della Boillat avevano scioperato per 30 giorni consecutivi in seguito alle ristrutturazioni e alle soppressioni di impieghi decise dalla direzione di Swissmetal.

Un’interruzione dei lavori che l’azienda metallurgica non intende, come già annunciato qualche mese fa, accantonare senza reagire.

«Lo sciopero a Reconvilier e le sue conseguenze devono essere chiariti dal punto di vista legale. Qui è in gioco non soltanto l’interesse di un’impresa, ma pure l’interesse pubblico», ha indicato mercoledì Swissmetal in un comunicato.

Accuse infondate

Lo scopo dei dirigenti dello stabilimento del Giura bernese – che hanno già condotto i primi passi davanti alla giustizia – è di chiarire se un sindacato, nel caso specifico Unia, debba assumersi la responsabilità del danno economico causato da uno sciopero definito «illegale».

In particolare, l’impresa ritiene che Unia non abbia rispettato il suo obbligo contrattuale che consiste nel far rispettare la pace del lavoro.

Secondo il responsabile stampa del sindacato, interrogato da swissinfo, le accuse di Swissmetal «non hanno alcun fondamento».

«Lo sciopero è la conseguenza della rottura dell’accordo del 2004 da parte della direzione dell’azienda. L’interruzione è stata decisa dal personale e noi l’abbiamo sostenuta. Swissmetal è responsabile, con le sue decisioni errate, della sospensione dei lavori», dice Nico Lutz.

Il sindacato fa poi notare di essere stato all’origine della richiesta di intervento del consigliere federale Joseph Deiss, il quale ha in seguito promosso una mediazione condotta dal bernese Rolf Bloch.

Indennizzo milionario

La società diretta da Martin Hellweg considera il ricorso alla giustizia come un contributo al dibattito pubblico sulla legalità degli scioperi e sulla pace del lavoro.

La redazione di un libro sul conflitto sociale, si legge nella nota di Swissmetal, è stata sospesa in quanto la chiarificazione della questione risulta più comprensibile ed obiettiva attraverso una richiesta di indennizzo.

Il fabbricante di prodotti in metallo chiede così risarcimenti per il danno economico subito, valutato tra i cinque e i dieci milioni di franchi.

I tribunali si occuperanno della faccenda soltanto tra qualche settimana, dal momento che la legislazione del canton Berna prevede di avviare dapprima una fase di conciliazione.

Un lungo conflitto

Lo sciopero intrapreso dagli operai della Boillat dal 25 gennaio al 23 febbraio 2006 – tra i più lunghi dell’ultimo decennio in Svizzera – è la continuazione del movimento di protesta iniziato nel novembre 2004.

Il cuore del problema risiede nella ristrutturazione portata avanti dall’impresa sul suo sito di produzione nel Giura bernese. Gli effettivi sono stati ridotti da 360 a 240 in tre anni. Soltanto nel 2006 sono stati soppressi 75 impieghi. In futuro, Swissmetal intende diminuire ulteriormente l’organico di Reconvilier a 150-200 persone.

Secondo la direzione, lo sciopero ha avuto un impatto sui risultati del gruppo, soprattutto in ragione dei ritardi accumulati nelle consegne e della cancellazione di alcune ordinazioni.

Ciò nonostante, nei primi nove mesi dell’anno Swissmetal ha registrato un utile netto di 3,1 milioni di franchi, in aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2005.

swissinfo e agenzie

16 novembre 2004: il personale di Swissmetal-Boillat sciopera dieci giorni per protestare contro il licenziamento del direttore del sito di Reconvilier.

25 gennaio 2006: il personale torna a scioperare. Si oppone alle ristrutturazioni annunciate dalla direzione alla fine del 2005.

9 febbraio: il manager in pensione Rolf Bloch è nominato mediatore.

23 febbraio: il personale vota la sospensione dello sciopero. Il lavoro riprende la settimana seguente. La procedura di mediazione è avviata.

15 giugno: il rapporto dell’esperto è approvato dal sindacato Unia e dalla direzione di Swissmetal. Il testo prevede tra l’altro di riassumere 35 delle 111 persone licenziate. Il personale si distanzia però dalle proposte contenute nel rapporto.

Swissmetal è il leader mondiale per lo sviluppo, la fabbricazione e la distribuzione di prodotti a base di rame e di leghe rameose ad alto valore aggiunto.

Nei primi nove mesi del 2006, il gruppo ha registrato una cifra d’affari lorda di 240,5 milioni di franchi (+65% rispetto allo stesso periodo del 2005).

Il risultato d’esercizio per il terzo trimestre è stato di 7,2 milioni di franchi, in aumento del 170% rispetto all’anno precedente.

Swissmetal impiega 240 collaboratori.

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