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Svolta a destra

L'ala destra del governo: i neo-eletti Christoph Blocher e Hans-Rudolf Merz Keystone

Il parlamento elvetico, eleggendo in governo il leader populista Christoph Blocher e il radicale di destra Hans-Rudolf Merz, ha dato un segnale chiaro. Il baricentro del potere si sposta a destra.

Dall’elezione del Consiglio federale la sinistra esce con le ossa rotte, nonostante il buon risultato dei suoi due rappresentanti.

Alla vigilia delle elezioni del Consiglio federale, tutto sembrava possibile. I più pessimisti temevano anzi un voto casuale e caotico o un compromesso nebuloso, che avrebbe impedito un cambiamento ormai inevitabile.

Non è stato così. Il risultato scaturito dal parlamento è netto: Christoph Blocher, leader del partito vincente alle elezioni politiche del 19 ottobre, ha ottenuto un seggio in governo, a scapito del Partito popolare democratico (PPD).

E l’ala destra dell’Assemblea federale è andata oltre, imponendo la sua volontà anche nella successione del consigliere federale radicale Kaspar Villiger.

Il seggio è andato a Hans-Rudolf Merz, rappresentante della destra economica del Partito liberale radicale (PLR).

Sinistra sconfitta

La sinistra, che pure complessivamente ha guadagnato punti percentuali e seggi nelle elezioni di ottobre, è uscita sconfitta.

Non è riuscita ad impedire l’elezione di Blocher, e non è riuscita neppure ad evitare il peggio (dal suo punto di vista) e a far eleggere la radicale bernese Christine Beerli al posto di Villiger.

Polarizzazione in governo

Il nuovo governo svizzero appare più diviso al suo interno di quello uscente. Il PPD, dimezzato, non potrà continuare a svolgere il suo tradizionale ruolo di mediazione.

Ai due rappresentanti socialisti si contrappongono due personalità di destra, che non dovrebbero avere troppe difficoltà a creare maggioranze con i due compagni di partito, Pascal Couchepin (PLR) e Samuel Schmid (UDC).

Sarà invece ben più arduo trovare soluzioni sostenute dal consenso di tutto il collegio governativo e soprattutto al riparo dall’arma referendaria. Le divisioni in seno alla società elvetica sembrano destinate a crescere.

Concordanza aritmetica, non politica

Si può dire, dopo questa giornata di elezione, che la concordanza elvetica è stata rispettata dal punto di vista aritmetico. L’UDC, partito più forte, ha ottenuto un secondo seggio, andato al candidato di sua preferenza.

Ma dal punto di vista della cultura politica, la concordanza elvetica appare in crisi. Da anni si osserva una crescente polarizzazione della politica.

Ora in Consiglio federale siede Christoph Blocher, un uomo che ha costruito la sua carriera politica anche sui continui attacchi alla classe politica. Che ne sarà della governabilità del paese?

La Svizzera sembra avvicinarsi alla struttura bipolare dei paesi vicini. Ma mantiene una costituzione formale e materiale che non è pensata per il bipolarismo.

Un passo indietro per le donne

I due nuovi membri del governo, Blocher e Merz, sono entrambi sopra i sessant’anni. Con la loro elezione l’età media del Consiglio federale si alza, tanto più che Blocher sosituisce la 39enne Metzler.

Ma non sono tanto i giovani a perderci, in quest’elezione, quanto piuttosto le donne. Oltre alla mancata elezione di Metzler, Merz ha battuto la compagna di partito Beerli. Durante l’elezione, il criterio della presenza femminile in governo, a cui ha fatto appello la sinistra, ha avuto un ruolo assolutamente secondario.

Si può osservare d’altro canto che il criterio della provenienza cantonale, un tempo estremamente importante, non ha suscitato alcuna discussione.

Blocher e Leuenberger sono entrambi zurighesi, ma il dibattito si è concentrato sulle loro posizioni politiche e sulla loro affiliazione di partito, non sulla loro provenienza.

Europa addio?

Le prossime settimane e i prossimi mesi diranno quanto l’elezione del nuovo governo influirà sulla politica elvetica. Ci si può attendere una maggiore conflittualità politica e sociale, una tendenza del resto già in atto da anni, non da ultimo grazie all’azione dell’UDC.

Quanto ai rapporti con l’Europa, le previsioni sono presto fatte. Blocher è il leader incontestato degli antieuropeisti svizzeri. Merz non è contrario agli accordi bilaterali bis con l’UE, ma rimane un euroscettico. Bruxelles rimarrà lontana, nella prossima legislatura.

swissinfo, Andrea Tognina

Dalle elezioni del governo svizzero da parte del parlamento è scaturito un risultato molto chiaro. Il baricentro dell’esecutivo si è spostato decisamente a destra.

L’Assemblea federale ha voluto rispettare il voto popolare di ottobre, concedendo un secondo seggio all’UDC.

Ma eleggendo il radicale di destra Merz al posto dell’uscente Kaspar Villiger ha anche aperto la porta ad una maggiore polarizzazione all’interno dello stesso governo.

A farne le spese sono stati i socialisti, anche se i loro rappresentanti sono stati brillantemente rieletti, e le donne, che hanno perso il seggio occupato da Ruth Metzler.

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