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Ignazio Cassis pronto a fare un passo verso Bruxelles

Il ministro degli esteri svizzero è disposto a rivedere le misure d'accompagnamento alla libera circolazione dei lavoratori al fine di trovare un'intesa con l'Unione Europea sull'accordo quadro istituzionale.

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Le cosiddette misure d’accompagnamentoCollegamento esterno sono un pacchetto di provvedimenti introdotto nel 2004 e volto proteggere i lavoratori dal rischio di dumping salariale. In particolare queste misure obbligano un datore di lavoro estero che invia dei lavoratori distaccati in Svizzera a rispettare le condizioni lavorative e salariali minime previste dalle norme elvetiche.

Questi provvedimenti, instaurati dopo l’entrata in vigore dell’accordo sulla libera circolazione con l’Unione Europea, non sono però mai piaciuti del tutto a Bruxelles. Pur non mettendone in dubbio il principio, l’UE è critica su alcuni aspetti, ad esempio l’obbligo per i prestatori di servizi esteri di inoltrare almeno otto giorni prima la notifica dell’arrivo di lavoratori distaccati in Svizzera.

L’analisi del corrispondente della RSI a Bruxelles Thomas Miglierina:

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Ed è proprio questo pacchetto di misure che ora potrebbe essere rivisto quale contropartita per raggiungere un’intesa sull’accordo quadro istituzionale, che garantirebbe alla Svizzera un migliore accesso ai mercati europei.

+ Cos’è l’accordo quadro istituzionale?

Sia la Svizzera che l’UE devono trovare vie creative, ha affermato il ministro degli esteri Ignazio Cassis ai microfoni della radio pubblica SRF. Secondo il ticinese, il mercato del lavoro svizzero può essere protetto anche con altri metodi. Una delle possibilità per andare incontro alle esigenze di Bruxelles, sarebbe ad esempio di ridurre da otto a quattro giorni il termine per notificare l’invio di lavoratori distaccati.

La Commissione europea aveva dal canto suo lasciato intendere che la Svizzera potrebbe riprendere la direttiva europea sui lavoratori distaccatiCollegamento esterno con altre modalità.

Il possibile allentamento delle misure accompagnatorie rischia però di scontrarsi nella Confederazione con una dura opposizione, soprattutto da sinistra. Il presidente dell’Unione sindacale svizzera, il parlamentare socialista Paul Rechsteiner, ha dichiarato: “Su questo punto non facciamo concessioni. È la condizione essenziale per il sostegno alla via bilaterale”.

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