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La Svizzera concede una protezione speciale alle vittime della guerra in Ucraina

un uomo tiene per mano un bambino mentre camminano su un prato
Quest'uomo di nazionalità ucraina e suo nipote, alloggiati al Villaggio Pestalozzi per bambini a Trogen, nel Cantone di Appenzello esterno, beneficeranno immediatamente dello statuto S. © Keystone / Gian Ehrenzeller

Alle persone in fuga dall'Ucraina a causa della guerra sarà concesso lo statuto di protezione "S" in Svizzera, uno strumento della politica d'asilo mai utilizzato fino ad ora. Si tratta di un'apertura senza precedenti da parte della Svizzera, salutata da Sarah Progin-Theuerkauf, professoressa di diritto all'Università di Friburgo.

Più di 2,5 milioni di persone sono già fuggite dall’invasione dell’Ucraina da parte delle forze russe e presto il loro numero potrebbe salire a quattro milioni, secondo le Nazioni Unite. La maggior parte si trova attualmente nei Paesi vicini, soprattutto in Polonia.

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Finora, in Svizzera sono state registrate oltre 2’100 persone esiliate, ma la Confederazione è pronta ad accoglierne circa 60’000. Il Consiglio federale ha deciso venerdì di accordare loro una protezione collettiva, concedendo uno statuto speciale, chiamato “S”. Il Governo elvetico segue dunque l’esempio dell’Unione europea (UE), che il 4 marzo ha applicato la sua direttiva per la protezione temporanea.

Cos’è lo statuto S?

Il Governo svizzero ha istituito lo statuto di protezione S a metà degli anni ’90 in reazione alle guerre nell’ex Jugoslavia. Questo strumento permette l’ammissione rapida di un gruppo di rifugiati e rifugiate, senza espletare una procedura d’asilo ordinaria e quindi senza esame individuale dei motivi della fuga. L’obiettivo è di poter far fronte a un afflusso massiccio di persone, evitando di sovraccaricare il sistema di asilo. Nel giugno del 1999, il popolo svizzero ha approvato la revisione della legge sull’asilo, che includeva questo nuovo strumento. Lo statuto S non è tuttavia mai stato utilizzato.

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Quali condizioni devono essere soddisfatte per ottenere questa protezione?

Questo statuto speciale sarà concesso alle persone di nazionalità ucraina e alle loro famiglie. Il Consiglio federale si è allineato alla decisione dell’UE e ha deciso di fare ancora di più: anche i cittadini e le cittadine di Paesi terzi che sono stati costretti a fuggire a causa della guerra avranno diritto a questo statuto.

Queste persone devono tuttavia essere in possesso di un permesso di soggiorno valido in Ucraina e trovarsi nell’impossibilità di tornare in sicurezza nel loro Paese d’origine. Inoltre, lo statuto S non sarà concesso a persone che hanno già ottenuto una protezione provvisoria in un altro Stato dell’UE.

Quali diritti conferisce questo statuto?

Già ora, le persone di nazionalità ucraina possono beneficiare del diritto della libera circolazione e viaggiare e soggiornare liberamente per 90 giorni nello spazio Schengen, di cui fa parte anche la Svizzera. Chi otterrà lo statuto di protezione S riceverà un permesso di soggiorno temporaneo valido un anno, rinnovabile fino a quando la guerra non sarà finita.

Queste persone avranno diritto all’alloggio, alle prestazioni sociali e alle cure mediche. Potranno anche accedere immediatamente al mercato del lavoro e far venire in Svizzera le loro famiglie. I bambini e le bambine potranno andare a scuola.

Dopo cinque anni, alle persone che non potranno tornare nel loro Paese verrà rilasciato un permesso di dimora (permesso BCollegamento esterno). Il Governo ha anche deciso di essere più generoso di quanto prevede la legge, dato che le persone che beneficeranno dello statuto S potranno continuare a viaggiare nell’area Schengen.

Dove saranno alloggiate queste persone?

La Confederazione dispone di 5’000 posti liberi nei centri federali per l’asilo. Inoltre, più di 45’000 posti (numero di letti) sono attualmente offerti da privati in tutto il Paese, secondo l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati.

Venerdì, circa 700 persone erano già alloggiate presso privati e 1’415 nei centri federali. Alcune soggiornano anche presso parenti o conoscenti. In Svizzera, la comunità ucraina conta circa 11’000 persone.

Perché questo statuto non è stato attivato prima?

Il Consiglio federale non ha mai utilizzato lo statuto di protezione S, sebbene esista da più di 20 anni. “Questo statuto è stato concepito per far fronte ai conflitti alle porte dell’Europa, anche se non è scritto nella legge, e per affrontare un afflusso massiccio di rifugiati”, spiega Sarah Progin-Theuerkauf, professoressa di diritto all’Università di Friburgo. La Confederazione, prosegue, ha rifiutato su questa base di accordarlo alle persone che sono fuggite dalle Primavere arabe, dalla guerra in Afghanistan o in Siria.

Nel caso del conflitto siriano, a giocare un ruolo è stata anche la questione della sicurezza. Il Governo temeva di far entrare dei terroristi nel Paese. “Ha preferito affidarsi a procedure individuali per distinguere tra coloro che erano perseguitati a titolo individuale, e che quindi hanno ottenuto lo statuto di rifugiato, e coloro che sono stati ammessi in modo provvisorio e che erano potenziali terroristi”, spiega Sarah Progin-Theuerkauf.

famiglia accanto a un treno
Una famiglia in fuga dalla guerra in Ucraina giunge alla stazione ferroviaria di Zurigo, 9 marzo 2022. © Keystone / Michael Buholzer

Perché le persone dall’Ucraina possono beneficiare di questo statuto speciale?

Sarah Progin-Theuerkauf accoglie positivamente la decisione del Governo di attivare finalmente questo statuto di protezione. “La sua applicazione è una buona notizia. Finora si pensava che sarebbe rimasto lettera morta”, commenta.

Tuttavia, capisce le critiche sulle differenze di trattamento, a seconda della nazionalità delle persone che cercano protezione in Svizzera. “In effetti, le vittime della guerra in Ucraina sono trattate in modo completamente diverso dalle altre persone rifugiate che sono arrivate finora in Svizzera. Il popolo ucraino è bianco, più vicino alla nostra cultura rispetto ad altre popolazioni, e improvvisamente tutto è possibile”, dice.

Progin-Theuerkauf rammenta però che la nazionalità è un criterio legittimo in materia di diritto della migrazione o d’asilo: “Le persone possono essere trattate in modo diverso, perché non sono in situazioni comparabili”.

Altri sviluppi

Lo statuto S sarà più facilmente attivabile in futuro?

Difficile da prevedere. “Forse il popolo svizzero vedrà che questa forma di accoglienza funziona e il ricorso a essa diventerà più semplice”, dice Sarah Progin-Theuerkauf.

Tuttavia, nota, lo statuto S è stato concepito per affrontare un afflusso massiccio di rifugiati, ciò che non accade sempre. “Spero almeno che la solidarietà che la popolazione svizzera dimostra nei confronti degli ucraini e delle ucraine abbia un impatto positivo su altri rifugiati nel Paese, perché si trovano esattamente nella stessa situazione. Anche loro sono costretti a vivere fuori dal loro Paese”, afferma.

Traduzione dal francese: Luigi Jorio

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