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I 100 anni della Rivoluzione russa commemorati anche in Svizzera

"Il niet di Mosca alla Svizzera": il quotidiano "National-Zeitung" rileva il 6 dicembre 1944 il fallimento del tentativo di Berna di ristabilire relazioni diplomatiche con Mosca al termine della Seconda guerra mondiale. zvg

Diverse mostre, tra cui una grande esposizione al Museo nazionale svizzero, sono consacrate quest’anno al 100esimo anniversario della Rivoluzione russa. Un’occasione per ricordare i complessi rapporti che hanno legato nell’ultimo secolo i due paesi. Qui di seguito vi proponiamo 5 fatti poco conosciuti dei legami storici tra Svizzera e Russia.

1. Primi contatti nel 17esimo secolo

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Il giorno in cui la Svizzera è diventata neutrale

Questo contenuto è stato pubblicato al La vecchia Confederazione – mosaico di 13 cantoni, alleati, baliaggi comuni e altri territori soggetti – scompare con l’invasione francese del 1798. La Svizzera diventa allora una repubblica «una e indivisibile» sul modello francese, in cui i cantoni non sono altro che semplici prefetture. Poiché la situazione politica rimane tesa, Napoleone impone la sua mediazione…

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Già nel 1667, Ginevra e lo zar Ivan V hanno allacciato le prime relazioni ufficiali, con l’invio di rispettivi rappresentanti presso la Cancelleria di Mosca e la Repubblica ginevrina. Secondo Michail Schischkin, autore dell’opera “Die russische Schweiz” (La Svizzera russa), a quei tempi l’aristocrazia russa si interessava in particolare all’Accademia di Ginevra, che godeva di un’ottima reputazione. Un interesse legato “ai costumi severi imposti nella città di Calvino, all’alto livello di conoscenze dei docenti e alla chiarezza della lingua”. 

2. Lo zar Alessandro I dona 100’000 rubli alla Svizzera

All’inizio del 19esimo secolo lo zar Alessandro I ha donato 100’000 rubli alla Svizzera per aiutare la popolazione a superare una carestia. In base allo storico turgoviese Rolf Soland, il denaro venne ripartito tra alcuni Cantoni orientali nel 1817. La somma maggiore, 66’000 rubli, venne versata al Canton Glarona per finanziare la bonifica di zone paludose e sostenere la popolazione più povera. Appenzello esterno e Appenzello interno ricevettero ciascuno 16’000 rubli, San Gallo 14’000 e Turgovia 4’000 rubli. 

All’inizio della Seconda Guerra mondiale, nel settembre 1939, la Svizzera si trovò di fronte ad un contesto difficile non solo a livello politico, ma anche economico. Per garantire la sussistenza alimentare del paese, il governo tentò di rafforzare le relazioni commerciali e lo scambio di merci con l’Unione sovietica. La Svizzera intendeva esportare macchinari, per ricevere in cambio derrate alimentari.

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Zimmerwald, culla della rivoluzione russa

Questo contenuto è stato pubblicato al L’elenco di eventi per commemorare il centenarioCollegamento esterno della conferenza di Zimmerwald è impressionante: una mostra al museo regionale SchwarzwasserCollegamento esterno, a Schwarzenburg nel cantone di Berna, una serie di conferenze presso la Biblioteca svizzera sull’Europa orientale dell’università di Berna, la pubblicazione alle edizioni Chronos del libro “Zimmerwald e KientalCollegamento esterno“, degli storici Julia Richers…

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Mosca cercava invece un sostegno tecnico per sviluppare la sua industria orologiera. Un accordo in tal senso, entrato in vigore il 1° marzo 1941, venne congelato pochi mesi dopo in seguito all’inizio del conflitto tra la Germania e l’Unione sovietica.

4. La Svizzera come rifugio per personalità russe perseguitate

Grazie anche alla sua neutralità, la Svizzera attira da molto tempo personalità del mondo politico, economico e culturale della Russia, perseguitate dalle autorità. Tra i più noti, Vladimir Lenin trovò rifugio a Zurigo nel 1916-17 e Aleksandr Solženicyn visse nel 1974-76 nel Canton Zurigo. In tempi più recenti la Svizzera accolse anche l’ex oligarca Michail Khodorkowski, caduto in disgrazia a Mosca. 

5. Prima visita ufficiale di un capo dello Stato russo in Svizzera

Nel 2009 l’ex presidente russo Dmitri Medwedew ha compiuto una visita ufficiale di due giorni in Svizzera. Era la prima volta che un capo del governo o dello Stato russo veniva in veste ufficiale in Svizzera. Tra gli obbiettivi del suo viaggio a Berna vi era quello di ottenere il sostegno del governo svizzero per la creazione di una piattaforma di cooperazione a livello di politica e di sicurezza, che avrebbe dovuto riunire tutti i paesi europei.

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La gratitudine di Khodorkovsky per la Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al «Sono riconoscente alla Svizzera siccome è il primo paese in cui l’affare Yukos è stato studiato in dettaglio dalle istanze giuridiche. Queste, al livello più alto, hanno dichiarato che si tratta di una questione politica», ha affermato domenica Mikhail Khodorkovsky, rispondendo a una domanda di swissinfo.ch durante una conferenza stampa a Berlino. In particolare, l’ex…

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Traduzione di Armando Mombelli

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