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I 100 anni della Rivoluzione russa commemorati anche in Svizzera

"Il niet di Mosca alla Svizzera": il quotidiano "National-Zeitung" rileva il 6 dicembre 1944 il fallimento del tentativo di Berna di ristabilire relazioni diplomatiche con Mosca al termine della Seconda guerra mondiale. zvg

Diverse mostre, tra cui una grande esposizione al Museo nazionale svizzero, sono consacrate quest’anno al 100esimo anniversario della Rivoluzione russa. Un’occasione per ricordare i complessi rapporti che hanno legato nell’ultimo secolo i due paesi. Qui di seguito vi proponiamo 5 fatti poco conosciuti dei legami storici tra Svizzera e Russia.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 febbraio 2017 - 13:34

1. Primi contatti nel 17esimo secolo

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Già nel 1667, Ginevra e lo zar Ivan V hanno allacciato le prime relazioni ufficiali, con l’invio di rispettivi rappresentanti presso la Cancelleria di Mosca e la Repubblica ginevrina. Secondo Michail Schischkin, autore dell’opera “Die russische Schweiz” (La Svizzera russa), a quei tempi l’aristocrazia russa si interessava in particolare all’Accademia di Ginevra, che godeva di un’ottima reputazione. Un interesse legato “ai costumi severi imposti nella città di Calvino, all’alto livello di conoscenze dei docenti e alla chiarezza della lingua”. 

2. Lo zar Alessandro I dona 100'000 rubli alla Svizzera

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All’inizio del 19esimo secolo lo zar Alessandro I ha donato 100'000 rubli alla Svizzera per aiutare la popolazione a superare una carestia. In base allo storico turgoviese Rolf Soland, il denaro venne ripartito tra alcuni Cantoni orientali nel 1817. La somma maggiore, 66'000 rubli, venne versata al Canton Glarona per finanziare la bonifica di zone paludose e sostenere la popolazione più povera. Appenzello esterno e Appenzello interno ricevettero ciascuno 16'000 rubli, San Gallo 14'000 e Turgovia 4’000 rubli. 

3. L’accordo commerciale del 1941

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All’inizio della Seconda Guerra mondiale, nel settembre 1939, la Svizzera si trovò di fronte ad un contesto difficile non solo a livello politico, ma anche economico. Per garantire la sussistenza alimentare del paese, il governo tentò di rafforzare le relazioni commerciali e lo scambio di merci con l’Unione sovietica. La Svizzera intendeva esportare macchinari, per ricevere in cambio derrate alimentari.

Mosca cercava invece un sostegno tecnico per sviluppare la sua industria orologiera. Un accordo in tal senso, entrato in vigore il 1° marzo 1941, venne congelato pochi mesi dopo in seguito all’inizio del conflitto tra la Germania e l’Unione sovietica.

4. La Svizzera come rifugio per personalità russe perseguitate

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Grazie anche alla sua neutralità, la Svizzera attira da molto tempo personalità del mondo politico, economico e culturale della Russia, perseguitate dalle autorità. Tra i più noti, Vladimir Lenin trovò rifugio a Zurigo nel 1916-17 e Aleksandr Solženicyn visse nel 1974-76 nel Canton Zurigo. In tempi più recenti la Svizzera accolse anche l’ex oligarca Michail Khodorkowski, caduto in disgrazia a Mosca. 

5. Prima visita ufficiale di un capo dello Stato russo in Svizzera

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Nel 2009 l’ex presidente russo Dmitri Medwedew ha compiuto una visita ufficiale di due giorni in Svizzera. Era la prima volta che un capo del governo o dello Stato russo veniva in veste ufficiale in Svizzera. Tra gli obbiettivi del suo viaggio a Berna vi era quello di ottenere il sostegno del governo svizzero per la creazione di una piattaforma di cooperazione a livello di politica e di sicurezza, che avrebbe dovuto riunire tutti i paesi europei.

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