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Svezia: numerosi siti nel mirino di hacker sudanesi

Attacchi informatici contro siti svedesi KEYSTONE/EPA/ANGELIKA WARMUTH sda-ats

(Keystone-ATS) Il gruppo di hacker ‘Anonymous Sudan’ ha rivendicato sul suo canale Telegram gli attacchi informatici degli ultimi giorni subiti da diversi siti svedesi: gli attacchi, ha scritto il gruppo, sono una “reazione per aver bruciato il Corano”.

Il riferimento è all’azione del militante di estrema destra, Rasmus Paludan, che il mese scorso ha dato fuoco a una copia del Corano vicino all’ambasciata turca a Stoccolma.

La settimana scorsa sono stati segnalati attacchi alla piattaforma informatica del sistema sanitario di alcune regioni, oltre ad attacchi negli ultimi giorni a siti di diverse aziende svedesi, tra cui quello della tv di servizio pubblico Svt.

Ieri pomeriggio anche il sito della compagnia di bandiera scandinava, Sas, è stato colpito: finora nessun gruppo ha rivendicato l’attacco alla compagnia aerea, che ha lavorato fino a tarda notte per ripristinare il sito.

Marcus Murray, un esperto di attacchi informatici, ritiene che dietro i gruppi di hacker sudanesi possa esserci la Russia: “Storicamente il Sudan non ha mai avuto una comunità di hacker quindi questo fa pensare che possa esserci qualcun altro dietro” si loro, ha detto a Svt.

Sempre secondo Murray, il modo in cui gli attacchi sono stati fatti e gli interessi che hanno colpito, sono in linea con quelli russi: “Oltre agli attacchi conto la Svezia, si vede che Anonymous Sudan ha agito interamente nell’interesse russo. Ad esempio, hanno attaccato la Germania dopo la decisione (di Berlino) di mandare carri armati all’Ucraina” ha concluso.

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