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Sulle tracce di Corto Maltese

Anche in Egitto: Corto Maltese non conosce frontiere Museo d'Arte di Lugano

Esporre dei fumetti nelle sale di un museo non è cosa scontata. Lo fa ora per la prima volta il Museo d'Arte di Lugano che accoglie nella sua sede di Villa Malpensata gli acquarelli, i disegni e le serigrafie di Hugo Pratt, “padre” di Corto Maltese.

La mostra in questione – aperta fino al 2 ottobre 2011 – abbina il talento di uno dei più noti fumettisti al mondo agli splendidi scatti del fotografo luganese Marco D’Anna porta il visitatore sulle tracce di Corto Maltese.

Giovedì mattina 7 luglio al terzo piano di Villa Malpensata, sul lungolago di Lugano, c’è tanta gente: sfidando il temporale, i giornalisti sono infatti arrivati numerosi, in gran parte da Milano.

Bisogna dire che l’avvenimento è importante: dopo l’apertura alla fotografia avvenuta nel 2009, il Museo “si avvicina ora alla nona arte”, sottolinea Giovanna Masoni Brenni, capo dicastero delle attività culturali della città di Lugano. E lo fa con le opere di un “ineguagliabile protagonista del fumetto”, come il direttore Marco Franciolli ha descritto Hugo Pratt (Rimini, 1927 – Grandvaux (Vaud) 1995).

Tante avventure

La mostra intitolata “Hugo Pratt/Marco D’Anna, i luoghi dell’avventura” ripercorre gli itinerari umani ed artistici del suo personaggio più celebre, il marinaio-avventuriero anglo-spagnolo Corto Maltese che Pratt ha fatto nascere a Malta per l’appunto nel 1887. Ne segue così i passi, nei luoghi che fanno da sfondo alle avventure del celebre “tombeur de femmes.”

E nel corso della sua lunga vita da personaggio di fumetto, Corto Maltese di avventure ne ha vissute tante: passando da un angolo all’altro del pianeta, le sue vicende sono degne della grande letteratura – Umberto Eco scrisse a questo proposito: “Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese” – e ciò per la complessità psicologica ed umana dei caratteri che le animano.

Una ricerca durata sei anni

Gli itinerari della creatura ideata da Pratt nel 1969 sono così percorribili nelle due sale di Villa Malpensata dove circa 160 tra acquarelli, studi e tavole originali dell’artista sono raccolti in diverse sezioni. Alcune ruotano attorno a singole avventure di Corto Maltese come “La giovinezza”, altre invece raccolgono le vicende in base a criteri geografici – Venezia, i Caraibi, l’Africa, la Turchia – altre ancora sono dedicate alle avventure celtiche o elvetiche.

Le opere esposte sono state prestate da collezionisti privati, fra cui il ticinese Fabio Baudino, cultore dell’opera di Pratt, che ha contribuito ad animare il progetto, come ha sottolineato Giovanna Masoni Brenni.

Giro del mondo

Affiancati ai lavori di Pratt, le splendide foto del luganese Marco D’Anna non solo documentano a meraviglia gli ambienti ed i paesaggi percorsi da Corto Maltese, ma colgono l’anima dei luoghi. Per realizzare i 150 scatti in nero-bianco e a colori, il fotografo ticinese 47enne che fu allievo del celebre René Burri ha viaggiato sull’arco di sei anni, dal 2004 al 2010.

“L’idea di questo progetto è nata casualmente a Lugano nel 2004 da un incontro con Patrizia Zanotti [ndr: collaboratrice e colorista di Hugo Pratt nonché curatrice della mostra] che ha pensato ad abbinare le foto ai fumetti” ci spiega D’Anna. Accompagnato dallo scrittore Marco Steiner che ha curato i testi della mostra, Marco D’Anna ha immortalato gli itinerari di Corto Maltese attraverso l’Etiopia dapprima, quindi la Manciuria, l’Armenia, l’Irlanda, la Bretagna, l’Argentina, la Turchia, le isole del Pacifico e dei Caraibi, l’Amazzonia, la Mongolia, la Siberia senza dimenticare Venezia, tanto cara ad Hugo Pratt.

“È stato un lavoro arduo, preceduto da un’intesa ricerca sull’opera di Pratt, ma l’ho fatto con la curiosità di un bambino che scopre che sono i viaggi a fare l’uomo e non il contrario!”, spiega il fotografo.

“Queste immagini non interpretano tanto l’iconografia quanto lo spirito dell’opera di Pratt, rinsaldando anche il legame fra il fumettista e la Svizzera, luogo di ambientazione delle vicende “Elvetiche”, dimostrando come proprio qui il disegnatore cosmopolita abbia trovato un interprete fra i più acuti e sensibile” ha detto Giovanna Masoni Brenni commentando i cliché di Marco D’Anna.

L’inaugurazione della mostra è stata anche l’occasione per presentare il grande progetto editoriale della casa milanese Rizzoli Lizard, il libro Hugo Pratt – I luoghi dell’avventura, completato dalle foto dello stesso D’Anna e dai testi di Marco Steiner.

Nasce il 15 giugno 1927 a Rimini, Pratt trascorre l’infanzia a Venezia in un ambiente familiare cosmopolita. Il nonno paterno è di origini inglesi, quello materno è ebreo, una nonna è turca.

Nel 1936, il padre di Hugo, militare di carriera viene mandato in Abissinia, nella colonia italiana. Inizia così la giovinezza africana di Hugo Pratt che imparerà la lingua locale e l’inglese, traendo ispirazione da questo periodo per l’opera futura.

Di ritorno in Italia nel 1943, alla morte del padre, frequenta un’accademia militare e diventa interprete dell’esercito alleato.

A 18 anni partecipa alla realizzazione di una rivista di fumetti, “L’Asso di Picche”. Contattato da un’importante casa editrice argentina, nel 1949 parte alla volta di Buenos Aires dove rimarrà 13 anni.

Rientrato in Italia, dal 1962 al 1967 disegna “Le avventure di Sinbad” e “Le avventure di Ulisse” per “Il Corriere dei piccoli”.

Nel 1967, con Fiorenzo Ivaldi, lancia la rivista “Sgt. Kirk” nel cui primo numero esordisce il personaggio di Corto Maltese nella storia “Una ballata del mare salato.”

Nel 1969 il francese Georges Rieu, caporedattore del settimanale “Pif”, decide di pubblicare le opere di Pratt in Francia. Sarà l’inizio di un successo planetario.

Nascono nel frattempo altre pubblicazioni come il celeberrimo “Scorpione nel deserto”. Nel 1994 Hugo Pratt fonda a Roma con Patrizia Zanetti, la sua collaboratrice e colorista, la casa editrice Lizard che pubblica tutta la sua opera.

All’inizio del 1995 il fumettista italiano disegna “Morgan”, la sua ultima storia. Hugo Pratt muore il 20 agosto 1995 nella sua casa di Grandvaux sul lago Lemano, dove si era stabilito nel 1983.

Nasce a Zurigo nel 1964 e ottiene il diploma federale di fotografo ne 1984. Si perfeziona poi sotto la guida di importanti fotografi come Gabriele Basilico, René Groebli, René Burri e Mario De Blasi.

Nel 1986 apre il suo atelier a Lugano. Realizza reportage, foto d’arte, pubblicitarie e di moda.

Ha esposto i suoi lavori in musei e gallerie di tutta la Svizzera, in Europa e in Asia. Dal 1988 ad oggi, le sue foto sono state pubblicate su riviste come il National Geographic, Vanity Fair, Rolling Stone, Flair, Grazia, Corriere della Sera e Repubblica.

Il suo primo lavoro multimediale realizzato con il suo “maestro” René Burri sarà presentato al prossimo Festival del film di Locarno.

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