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Sudan: capo militare, assicureremo passaggio democratico

Il generale sudanese Abdel Fattah al-Burhan, a capo del putsch odierno, ha annunciato la formazione di un "governo di persone competenti" per una "transizione allo Stato civile". Intanto decine di manifestanti hanno incendiato pneumatici nei raduni di protesta formatisi nella capitale Khartum. KEYSTONE/EPA/MOHAMMED ABU OBAID sda-ats

(Keystone-ATS) Dichiarando lo stato di emergenza in tutto il Paese, il generale sudanese Abdel Fattah al-Burhan, a capo del putsch odierno, ha annunciato la formazione di un “governo di persone competenti”, ma anche il proprio attaccamento alla “transizione allo Stato civile”.

Nel suo discorso Burhan, presidente del Consiglio militare di transizione, ha promesso di creare le tante istituzioni statali, come la Corte Suprema, che avrebbero dovuto essere istituite diversi mesi fa, secondo il calendario di transizione stilato dopo il rovesciamento del l’autocrate Omar al-Bashir nel 2019. Oltre all’imposizione di un “coprifuoco”, il capo di Stato de facto del Sudan ha anche annunciato “lo scioglimento del Consiglio dei ministri e del Consiglio sovrano”.

Il Consiglio sovrano, composto da cinque civili e altrettanti militari, è l’organo con funzione di capo di Stato che stava governando il Sudan per 39 mesi a partire dall’agosto 2019.

Intanto si ha notizia che i militari hanno usato “munizioni vere” contro i contestatori fuori dal quartier generale dell’esercito nel centro di Khartoum, cui l’accesso da diversi giorni è impedito da blocchi di cemento e soldati. La forze militari hanno anche fatto incursione nella sede della radio e della televisione. Internet è stata interrotta in tutto il Paese e le strade principali e i ponti di accesso alla capitale Khartum sono stati chiusi.

Dopo il golpe e l’arresto di leader civili del governo di transizione, l’ufficio del premier Abdalla Hamdok ha invitato a scendere in piazza. Secondo un corrispondente dell’AFP, decine di manifestanti hanno dato fuoco a pneumatici di auto durante raduni formatisi per le strade della capitale per protestare contro gli arresti.

L’Associazione dei professionisti sudanesi (SPA), una confederazione di 17 sigle sindacali fra i protagonisti della rivoluzione del 2019, ha chiesto in una nota che i “sit-in siano mantenuti nei vari quartieri” e che, almeno “per il momento” bisogna “evitare di andare al quartier generale” delle forze armate “o al palazzo o in qualsiasi altro punto centrale” di Khartum.

“Dobbiamo serrare le fila e paralizzare il movimento golpista attraverso blocchi” umani, viene aggiunto sul sito dell’associazione esortando: “dobbiamo evitare di abbandonarci alla violenza o di essere provocati da qualsiasi parte; il nostro pacifismo ha dimostrato il proprio successo e capacità di raggiungere la vittoria”.

Nel frattempo l’Unione Europea ha chiesto il “rilascio” dei civili messi in detenzione in queste ore in Sudan e fa appello “con urgenza, ad evitare violenze e spargimenti di sangue”. “C’è molta preoccupazione” in merito alla situazione, ha dichiarato una portavoce della commissione UE soffermandosi, nel corso briefing quotidiano, sul colpo di Stato in Sudan.

Al momento non si sa ancora dove siano detenuti il premier Abdallah Hamdok i membri civili del Consiglio sovrano di transizione e un certo numero di ministri del governo.

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