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Infortuni nel tempo libero, 2’400 morti all’anno in Svizzera

Annualmente in Svizzera circa un milione di persone si fa male nel tempo libero, in 2’400 casi con esito mortale. Gli infortuni non professionali causano costi per 11,7 miliardi di franchi in Svizzera, pari a 1’400 franchi per abitante. È quanto risulta da una statistica pubblicata giovedì dall’upi, l’Ufficio prevenzione infortuni. 

Scale gamba ingessata di una persona con stampelle
Oltre a sofferenze e dolori, gli infortuni causano elevati costi materiali. Keystone

Queste cifre calcolano i costi puramente materiali, tra cui rientrano le prestazioni medico-sanitarie, l’intervento della polizia, le spese giuridiche, i danni materiali veri e propri.

Upi – Statistica degli infortuni non professionali e del livello di sicurezza in SvizzeraCollegamento esterno

Per la prima volta l’upi ha calcolato anche i costi immateriali sulla base del nuovo metodo applicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) per la disponibilità a pagare; tale metodo tiene conto di quanto le persone siano disposte a investire per evitare decessi, casi di invalidità e infortuni meno gravi.

Secondo questo calcolo la fattura per gli infortuni non professionali aumenta, e di molto: 96 miliardi l’anno, ossia 11’500 franchi pro capite.

Circolazione

“Sulle strade svizzere si contano circa 80’000 feriti l’anno, quasi 250 persone muoiono. Le persone più a rischio sono in particolare i pedoni e gli utenti di veicoli a due ruote sulle strade urbane”, scrive l’upi nel suo rapporto. 

I morti sulle strade elvetiche ed europee sono comunque in costante diminuzione. Se nel 1980 i decessi in Svizzera sono stati più di 1’200, nel 2015 sono calati a 253, ovvero 31 morti sulle strade per milione di abitanti, il terzo dato più basso in Europa dopo Norvegia (23) e Svezia (27). In Italia i morti sulle strade nel 2015 sono stati 3’428, che corrisponde a 56 per milione di abitanti. 

Infortuni e consumo di alcol

La diminuzione è legata a veicoli sempre più sicuri, ma anche a una prevenzione più incisiva. Anche il consumo di alcol al volante sta diminuendo. 

Ma non è solo alla guida che alzare il gomito è pericoloso. L’upi ha anche stimato, sulla base di un sondaggio, l’effetto dell’alcol sugli infortuni, il cui consumo è spesso corresponsabile. Stando al comunicato, la maggior parte della popolazione rinuncia all’alcol quando pratica uno sport, svolge lavoretti fai da te o si dedica al giardinaggio.

Scendendo nei particolari, il 19% di chi pratica lo snowboard dichiara di farlo “spesso” o “occasionalmente” sotto l’influsso di alcol. Lo stesso vale per il 15% degli sciatori. Per gli escursionisti si scende all’11% e per i calciatori al 9%. Il 6% degli interpellati non disdegna un bicchierino prima di tuffarsi in acqua.

In queste discipline sportive gli uomini bevono più delle donne. Gli svizzerotedeschi ammettono tendenzialmente più spesso degli italofoni o dei francofoni di fare sport con alcol nel sangue.

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