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Stretta di Pechino sugli aborti

La politica del figlio unico ha creato squilibri in Cina
Decenni di "politica del figlio unico" hanno provocato crisi demografica e squilibri di genere in Cina Keystone / Wu Hong

La Cina corre ai ripari per cercare di contrastare il preoccupante calo del tasso di natalità nel paese.

Il pacchetto adottato domenica dal governo mira a ridurre il numero di aborti effettuati per “motivi non terapeutici”, nell’ambito delle politiche per incoraggiare le famiglie ad avere più figli. Ma le modalità concrete con cui verrà perseguito l’obiettivo non è chiaro.

Pechino ha già emanato provvedimenti contro gli aborti selettivi in base al sesso e le autorità sanitarie avevano avvertito nel 2018 che l’aborto contro “le gravidanze indesiderate era dannoso per le donne e rischiava di causare infertilità” ma i risultati sono stati effimeri.

Dopo decenni di politica del figlio unico, l’allentamento della pianificazione familiare è maturato alla fine del 2015 con l’introduzione dei due figli. Quest’anno, dopo la diffusione del censimento, c’è stata la svolta di giugno sui tre figli consentiti e sono state introdotte nuove linee guida per ridurre l’onere finanziario dell’educazione della prole.

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L’ultima iniziativa del governo, preoccupato per l’elevato numero di aborti favorito dalla rigida pianificazione familiare di questi decessi, è finalizzata espressamente a migliorare l’accesso generale delle donne ai servizi sanitari pre-gravidanza, ma di fatto finisce per integrarsi nelle strategie per invertire il tasso di natalità in declino del Paese, individuato da esperti e demografi tra le principali e urgenti sfide della politica sociale.

La Cina rimane la nazione più popolosa del mondo, ma l’ultimo censimento ha mostrato che la crescita demografica dal 2011 al 2020 è stata la più lenta dagli anni ’50, con previsioni di un’ulteriore frenata fino all’inversione di tendenza che potrebbe maturare anche in un paio d’anni: il tasso di fertilità è sceso da 1,6 nati per donna del 2016 a 1,3 del 2020.

Secondo le statistiche, i medici hanno eseguito 336 milioni di aborti negli anni dal 1971 al 2013, con quelli selettivi per sesso molto diffusi. La ricerca del figlio maschio ha provocato nel tempo un enorme squilibrio di genere, pari a 30 milioni di uomini in più rispetto alle donne.

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