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Cristiani e musulmani insieme al doposcuola

Una storia di integrazione e convivenza. In Egitto, in un piccolo villaggio di campagna sul Nilo, c’è un maestro di scuola elementare che insegna in una classe mista, di cristiani e musulmani, solitamente divisi negli istituti. Il suo è un doposcuola, ma con lui gli alunni di diversa confessione ripassano, seduti gli uni accanto agli altri, anche le materie religiose.

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Ayed Hanna è un maestro di scuola elementare cristiano che da più di 60 anni insegna nel villaggio di Tehna el Gabal, 300 km a sud del Cairo, lungo il Nilo.

“L’amore per l’insegnamento mi ha spinto a voler educare tutti gli studenti, cristiani e musulmani, come io ho imparato da bambino. Amo insegnare, è nel mio sangue. La prima cosa di cui parlo è la necessità di essere fratelli. Tu sei musulmano e lui è cristiano, c’è amore nella fratellanza fra voi due. Se due bambini litigano, gli dico che sono fratelli e che non possono vivere l’uno senza l’altro”.

Ayed è conosciuto da tutti come ‘al Moallem’, l’insegnante, appunto. Le sue classi sono miste, i bambini imparano seduti sullo stesso tappeto, unico segno di divisione è la lista degli alunni appesa al muro, dove i nomi sono scritti in due colonne.

“C’è un verso nel Corano che dice: ‘Coloro che credono e compiono il bene avranno per dimora i giardini del Paradiso’. Il Messia ha detto lo stesso nella Bibbia. Dopo che finiamo la nostra lezione sulla lavagna o nel libro, parlo loro di amore, umiltà e fratellanza, e del fatto che siamo una sola famiglia”.

La comunità di Tehna el Gabal conta 21 mila persone; 8 mila sono cristiane. Il piccolo villaggio è situato nel governatorato di Minya, area nota per l’estrema violenza delle faide di cui sono vittime le famiglie cristiane.

La questione della minoranza cristiana in Egitto è da sempre argomento delicato per la politica interna del paese, proprio perché oltre a essere vittima di discriminazioni lo è anche di attentati, l’ultimo dei quali è avvenuto il mese scorso nel nord del Sinai, quando gruppi di estremisti islamici hanno ucciso otto persone e provocato il dislocamento di 200 famiglie.

Al Moallem, profondo conoscitore sia della Bibbia sia del Corano, promotore di tolleranza in quest’era di estremismi, trasmette insegnamenti preziosi che vanno al di là di ogni religione.


 

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