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Stop al traffico a Basilea Città

A Basilea l'auto non è più regina Keystone

A Basilea Città il traffico motorizzato privato dovrà diminuire del 10% nei prossimi 10 anni. L'elettorato ha accettato domenica un progetto in tal senso.

Il testo, già approvato dal parlamento del semicantone, è stato accettato dal 54,7% dei votanti. La proposta serviva da controprogetto all’iniziativa lanciata dall’organizzazione “Straffico”, che è invece stata bocciata con una proporzione del 61,9%.

Il controprogetto stabilisce che il traffico motorizzato privato dovrà essere ridotto del 10% entro il 2020 e che le autorità si impegneranno per promuovere maggiormente i trasporti pubblici. Inoltre, ogni potenziamento delle infrastrutture autostradali dovrà essere compensato con la soppressione di strade cantonali.

L’iniziativa andava ancora più in là, proponendo che l’obiettivo di riduzione del traffico fosse applicato anche sulle autostrade. Essendo queste ultime di competenza della Confederazione, il parlamento di Basilea Città aveva deciso di elaborare un controprogetto.

Sì ad HarmoS

Tra le altre votazioni cantonali in programma questo fine settimana spiccava anche l’iniziativa lanciata dai giovani dell’Unione democratica di centro (UDC, destra) a Sciaffusa, che chiedeva alle autorità di revocare l’accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola dell’obbligo HarmoS.

La proposta, respinta sia dal governo che dalla maggioranza del parlamento, è stata bocciata con una quota del 51,7%.

Sciaffusa era stato il primo cantone a ratificare HarmoS, nell’ottobre 2007. Allora anche i deputati dell’UDC si erano schierati a favore dell’armonizzazione scolastica.

I democentristi hanno iniziato a fare campagna contro il concordato in diversi altri cantoni soltanto qualche mese più tardi, in seguito all’uscita del loro leader Christoph Blocher dal governo federale. Nel frattempo, l’opposizione ad HarmoS ed in generale alle riforme scolastiche è diventato uno dei temi di spicco della campagna dell’UDC.

Il concordato HarmoS è in vigore dal primo agosto 2009 ed è stato finora approvato da 15 cantoni. Altri otto cantoni lo hanno respinto e due hanno congelato un’eventuale adesione.

Fermare gli hooligans

A Basilea Campagna, i cittadini hanno invece approvato quasi all’unanimità (95,4% di sì) l’iscrizione nella Costituzione cantonale di un articolo che autorizza il fermo per 24 ore degli hooligans. Questa decisione era comunque più che altro una formalità, dato che i basilesi avevano già approvato un anno fa il relativo concordato intercantonale.

Formalmente, con l’adozione della modifica costituzionale sono stati trasferiti dalla polizia a un giudice la competenza di decidere le misure coercitive – come il fermo preventivo – per i tifosi responsabili di violenze.

Il concordato è già stato approvato da 18 cantoni. Entrato in vigore lo scorso gennaio, esso sostituisce le misure federali speciali introdotte per gli Europei di calcio del 2008.

Giurati e naturalizzazioni

In Ticino, la figura del giurato popolare non sarà soppressa. Contrariamente al parlamento e al governo, il 51,6% dei votanti ha respinto l’abrogazione dell’articolo 36 della Costituzione cantonale. I 409 giurati popolari, designati dai partiti politici, continueranno così a sedere nelle corti d’assise cantonali.

Il no (54,1%) ha prevalso anche nel referendum contro la revisione della legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti e di quella sugli stipendi degli impiegati dello Stato e dei docenti, revisione che proponeva di introdurre il salario al merito.

Nel canton Uri si è invece tornato a parlare di naturalizzazioni. Il 54,1 % dei votanti ha approvato una modifica costituzionale secondo cui il rifiuto di una naturalizzazione dovrà essere motivato. Questo adeguamento si era reso necessario dopo che in una sentenza emessa sette anni fa, il Tribunale federale aveva definito anticostituzionale la prassi attuale.

Gli urani hanno anche approvato con il 54,7% dei voti una nuova legge che specifica le condizioni necessarie per ottenere i diritti civici a livello cantonale e comunale. Tra queste figura la conoscenza del tedesco. Gli urani hanno anche approvato l’adesione al concordato sulla pedagogia specializzata che propugna l’integrazione dei portatori di handicap nelle classi normali.

Orari dei negozi

A Ginevra, il 56,2% dei votanti ha invece rifiutato di prolungare l’orario di apertura dei negozi dalle 19 alle 20 in settimana e fino alle 19 il sabato. I cittadini hanno invece plebiscitato, nella proporzione dell’81,1%, la proposta di estendere l’accoglienza parascolastica dei bambini e degli adolescenti al mattino, mezzogiorno e pomeriggio. Nella proporzione del 61,9% è pure stata accettata una modifica del sistema di designazione della commissione di conciliazione in materia di pigioni. I ginevrini, infine, hanno approvato nella misura del 90,7% la legge di applicazione del codice civile svizzero.

Nel canton Giura, il principio dello sviluppo sostenibile è ormai ancorato nella Costituzione. La modifica è stata approvata con un percentuale di sì superiore all’85%.

A Zugo, l’ospedale cantonale rimarrà invece una società anonima di utilità pubblica. I votanti hanno bocciato con una maggioranza del 74,3% un’iniziativa dei Verdi-Alternativi che chiedeva di annullare la privatizzazione decisa nel 1999 e di ridare al nosocomio lo statuto di una società di diritto pubblico. Approvate inoltre, con percentuali fra il 92 e il 93%, una serie di modifiche costituzionali finalizzate all’introduzione, dall’inizio del 2011, della nuova procedura penale federale.

A San Gallo, infine, nell’elezione suppletiva al Consiglio di Stato, il Partito popolare democratico è riuscito a conservare il secondo seggio. Il suo candidato, Benedikt Würth, è stato eletto con il 60,1% dei suffragi. Sconfitto il rappresentante dell’Unione democratica di centro Herbert Huser, che ha ottenuto il 39,9% dei voti.

I cittadini di tre comuni, due vodesi e uno bernese, si sono pronunciati domenica in favore di un uso pubblico delle rive dei laghi. La votazione più combattuta, che ha necessitato diversi riconteggi, si è svolta Préverenges, nel canton Vaud, dove con soli 10 voti di scarto è stata respinta una normativa che vietava le grigliate in prossimità del Lemano.

Alla Tour-de-Peilz, sempre nel canton Vaud, è stata invece accettata un’iniziativa che prevede la realizzazione di un sentiero lacustre, mentre a Brienz (Berna) è stato ampiamente accolto un credito di 3,5 milioni di franchi per la sistemazione di un percorso e di spazi per il picnic in riva al lago.

I cittadini di 23 comuni in tre cantoni (Vaud, Lucerna e Ticino) si sono pronunciati domenica su dei progetti di fusione.

Il sì ha prevalso in 22 comuni. L’unica eccezione è il comune di Pianezzo, in Ticino. Il 52% dei votanti di questo villaggio di 550 abitanti ha rifiutato di unirsi a Giubiasco (8’200 abitanti), che invece ha approvato la fusione. Poiché per essere valido il sì doveva prevalere in entrambi i comuni, il progetto è affossato.

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