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Stessa ‘miccia’ molecolare accende Parkinson e Alzheimer

La stessa 'miccia' molecolare può innescare sia il Parkinson che l'Alzheimer. Immagine simbolica d'archivio. KEYSTONE/AP/MATT ROURKE sda-ats

(Keystone-ATS) La stessa ‘miccia’ molecolare può innescare sia il Parkinson che l’Alzheimer: si tratta dell’enzima asparagina endopeptidasi (AEP), che favorisce l’accumulo di aggregati proteici tossici nelle cellule del cervello.

La scoperta di questo nuovo potenziale bersaglio terapeutico è pubblicata su ‘Nature Structural and Molecular Biology’ dalla Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, e dimostra che le due malattie neurodegenerative potrebbero essere molto più simili di quanto ipotizzato finora, almeno da un punto di vista biochimico.

Sebbene colpiscano aree del cervello distinte con conseguenze molto differenti, Parkinson e Alzheimer sono entrambi caratterizzati dalla presenza nel cervello di proteine anomale e ‘appiccicose’, che tendono a formare aggregati tossici: nell’Alzheimer l’incriminata è la proteina tau, mentre nel Parkinson è l’alfa-sinucleina.

In passato, i ricercatori dell’Emory University guidati da Keqiang Ye avevano già scoperto che l’enzima AEP è in grado di tagliare la proteina tau rendendola ancora più appiccicosa e tossica. Con questo nuovo studio, sono riusciti a dimostrare che l’enzima agisce allo stesso modo anche sull’alfa-sinucleina: un suo pezzettino ritagliato dalla ‘forbice molecolare’ AEP può essere infatti ritrovato nel cervello dei pazienti colpiti da Parkinson, mentre è del tutto assente nel cervello delle persone sane.

La differenza, in questi casi, potrebbe essere legata alla diversa localizzazione dell’enzima AEP: nel cervello sano, la forbice molecolare si trova confinata nei lisosomi, che sono i ‘termovalorizzatori’ dove vengono eliminati e riciclati i rifiuti della cellula, mentre in caso di Parkinson l’enzima AEP ‘sconfina’ diffondendosi in tutta la cellula.

Dopo questa scoperta i ricercatori non intendono dare false illusioni e ricordano come l’asparagina endopeptidasi non sia l’unica ‘miccia’ del Parkinson: in ogni caso hanno già identificato alcuni farmaci capaci di inibirla e, dopo aver dimostrato la loro efficacia in modelli animali di Alzheimer, potrebbero a breve testarli anche contro il Parkinson.

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