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Viaggi poco sereni sui mezzi pubblici

Un vagone del treno completamente vuoto e le indicazioni da seguire per il coronavirus.
Sempre più persone tornano sui mezzi pubblici, ma l’affluenza complessiva resta intorno al 50% rispetto a prima della pandemia. © Keystone / Christian Beutler

Un convoglio affollato, i viaggiatori pigiati come sardine. Prima del Coronavirus, su certe tratte e in certi orari, era la regola. Ora i treni sono meno gremiti, ma a medio termine il problema tornerà. E allora come fare per evitare che le carrozze diventino un luogo di contagio?

Si potranno aumentare le frequenze delle corse? O aggiungere vagoni? Ma oltre le questioni contingenti, ci sono altri problemi con cui le Ferrovie federali svizzere devono fare i conti da tempo, come la penuria di macchinisti o la manutenzione dei binari. E se il trasporto su rotaia fa discutere, quello su gomma piange. In Ticino decine di autobus privati sono fermi nei loro parcheggi. La pandemia ha azzerato i viaggi turistici. Che ne sarà di queste aziende?

Domande che il servizio dei falò – la trasmissione di approfondimento della RSI – ha cercato di dare una risposta:

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Affluenza bassa

Intanto è notizia di venerdì che sempre più persone tornano sui mezzi pubblici, ma l’affluenza complessiva resta intorno al 50% rispetto a prima della pandemia. Nonostante la riapertura di licei e scuole professionali lo scorso lunedì, dopo l’interruzione dovuta all’emergenza coronavirus, treni e autopostali sono infatti ancora lontani dalle cifre di alcuni mesi fa.

Nel dettaglio lunedì, secondo quanto affermato venerdì dal portavoce delle FFS Frédéric Revaz, l’affluenza ha raggiunto circa il 55% nei treni regionali e il 45% nei treni a lunga percorrenza. Durante le fasi acute della pandemia il crollo era stato di circa il 90%. Si tratta tuttavia di stime, in quanto i conteggi sono stati interrotti durante il “semiconfinamento” e sono in fase di ripresa.

Stessa sorte per Autopostale, con eccezioni grigionesi

Anche AutoPostale è ancora molto lontana dall’abituale livello di affluenza precedente alla crisi, ha spiegato il portavoce Urs Bloch, “anche se sempre più persone prendono di nuovo l’autobus”.

Fanno eccezione alcune linee nei Grigioni, utilizzate soprattutto per il tempo libero, come Coira-Lenzerheide e Coira-Flims. All’Ascensione e a Pentecoste, grazie alle buone condizioni meteorologiche, il numero di passeggeri è stato infatti elevato quanto nello stesso periodo degli anni precedenti.

Come per le Ferrovie federali, il numero di passeggeri degli autopostali è crollato in marzo e aprile dell’80-90%. Nel frattempo, quasi la metà dei passeggeri è tornata a utilizzarli. “Partiamo dal presupposto che le frequenze continueranno ad aumentare, poiché gradualmente sempre più pendolari e scolari riprenderanno i loro viaggi” ha concluso Bloch.

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