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Anche in Svizzera il virus rallenta la mobilità

L autostarda A2 in Ticino: non si vedono quasi automobili in circolazione.
L'autostrada A2 che attraversa il Ticino da nord a sud: la circolazione è decisamente diminuita. Keystone / Pablo Gianinazzi

Da quando sono entrate in vigore le nuove misure per rallentare la diffusione del coronavirus sono diminuiti gli spostamenti in auto.

A livello nazionale la flessione è stata del 28%, in Ticino del 18% e nei Grigioni addirittura del 39%, secondo i dati basati sulle geolocalizzazioni di Google. Una tendenza confermata anche dalla riduzione dei flussi di traffico alle dogane.

Un dato positivo, secondo il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani, dato che un calo dei movimenti riduce anche le possibilità del virus di circolare e infettare nuove persone.

Un’altra tendenza emersa dai dati di Google è la preferenza per gli spazi verdi per lo svago, aumentata di quasi un terzo. Il servizio del Quotidiano:

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Uno scenario in evoluzione

Meno di tre settimane fa le cifre dimostravano che nonostante i casi di contagi aumentavano, il grosso della popolazione continuava a spostarsi come se nulla fosse.

“Le persone, in quanto a contatti sociali e mobilità, tendono a cercare un equilibrio – spiega Johannes Ullrich, professore di psicologia sociale all’Università di Zurigo –. Dunque, temendo un nuovo lockdown, adesso tendono ad anticipare e a fare molte cose che poi forse non potranno fare in seguito”.

Insomma, nonostante la situazione e nonostante le autorità vogliano evitare un nuovo confinamento, la Svizzera continuava a muoversi come se nulla fosse. Ora le cose sono cambiate. Se i contagi non diminuiranno sensibilmente nei prossimi 14 giorni, anche la Svizzera potrebbe tornare a decretare l’isolamento (lockdown).

tvsvizzera.it/fra con RSI


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