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Spagna: Puigdemont, “Scarsi i risultati dell’accordo con Psoe”

Keystone-SDA

"Oggi si compiono otto anni da quanto il parlamento della Catalogna dichiarava l'indipendenza, frutto di un referendum approvato dalle istituzioni" catalane "con una partecipazione in massa a favore dell'indipendenza."

(Keystone-ATS) “Il referendum e la dichiarazione d’indipendenza sono due decisioni che Junts considera valide e legittime. E così lo abbiamo fatto constatare nell’accordo di Bruxelles”.

Con questa rivendicazione, il fondatore e presidente di Junts per Catalunya (Junts, letteralmente uniti per la Catalogna, di orientamento indipendentista-sovranista e socioliberale), Carles Puigdemont, ha cominciato la conferenza stampa a Perpignan (Pirenei Orientali, Francia) in cui ha confermato la rottura dell’intesa con il Partito socialista operaio (Psoe) siglata due anni fa per l’investitura a premier di Pedro Sanchez, decisa dal direttivo del partito.

Puigdemont ha ricordato che Junts aveva prevista una verifica dopo due anni del patto e che già un anno fa “proponemmo una verifica della fiducia” a Sanchez a fronte del mancato mantenimento degli impegni. “Decidemmo di dare una proroga” perché “sembrava fossero disponibili a correggere” il tiro. “Ma non siamo disposti a garantire l’intera legislatura in queste condizioni”, ha aggiunto il leader di Junts, ripassando tutti gli impegni a suo avviso mancati.

“È chiaro che il Psoe è mosso solo dal tatticismo per mantenere il potere e non ha la volontà di forzare il regime” costituzionale “del 1978” , ha rilevato. Puigdemont ha insistito sul fatto che “non c’è la volontà dei socialisti per eseguire gli accordi politici nel tempo e nella forma”. “Non c’è fiducia sufficiente e la sfiducia è la stessa”, ha segnalato, accusando il Psoe si aver “sottovalutati gli avvisi e i segnali che abbiamo inviato in 22 mesi di lavoro e 19 riunioni in Svizzera”. Il leader indipendentista ha, infine, annunciato che “Junts passa all’opposizione” del governo progressista composto di Psoe e Sumar (una coalizione creata da diversi partiti della sinistra e di sinistra radicale per presentarsi alle elezioni generali in Spagna del 2023).

Esecutivo non avrà capacità di governare

Se gli iscritti a Junts “ratificheranno” tra dopodomani e giovedì, in una consultazione interna, la decisione della leadership di “rompere” l’accordo per il sostegno all’esecutivo spagnolo di Sanchez, i suoi membri “potranno occupare poltrone, ma non avranno capacità di governare”, ha poi sostenuto Puigdemont.

“Il governo spagnolo non potrà far ricorso alla maggioranza dell’investitura. Non avrà legge di bilancio”, ha aggiunto Puigdemont, sostenendo che ora tocca al Psoe “riflettere e rispondere ai cittadini”, spiegando “in che modo pensa di proseguire e in che modo pensa di governare” al di là “della sua capacità di occupare la posizione di governo”, perché “i problemi ci sono, ma non sono le minoranze che possono risolverli”.

Tra i motivi di insoddisfazione per giustificare la decisione di rompere con il Psoe, Puigdemont ha indicato in particolare “la mancata attuazione” di accordi con i socialisti su materie come la gestione del fisco, l’utilizzo dei fondi destinati alla Catalogna o l’amministrazione di infrastrutture critiche come l’aeroporto e il porto di Barcellona.

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