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Sostenere i perdenti della globalizzazione

Dare voce ai paesi poveri: una necessità anche all'interno dell'OMC swissinfo.ch

La Svizzera, insieme ad altri sette paesi europei, si profila con un gesto concreto in favore dei paesi più poveri.

Anche loro avranno diritto di parola presso l’Organizzazione mondiale del commercio a Ginevra.

Ginevra, sede europea dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), città in cui s’incontrano e si scontrano diverse culture, città nei cui palazzi si discutono le strategie del commercio mondiale: al tavolo delle trattative però le sedie non sono uguali per tutti.

I paesi poveri del mondo faticano sempre di più a far sentire la loro voce nell’ambito dei negoziati dell’OMC. Il calo del prezzo delle materie prime e la mancanza di fondi per sostenere il lavoro diplomatico hanno spinto i paesi poveri ai margini estremi del commercio mondiale.

La Svizzera tende la mano

Paesi come la Guinea Bissau, il Suriname, il Gambia o la Namibia, tutti membri ufficiali dell’OMC, non dispongono di mezzi finanziari sufficienti per essere presenti a Ginevra.

Per contrastare questa situazione la Svizzera ha fondato, nel 1998, l’Agenzia di cooperazione e d’informazione per il commercio internazionale (Acici). Grazie ad un accordo con altri paesi, da lunedì l’agenzia è diventata un’organizzazione intergovernativa.

In questo modo il finanziamento sarà più consistente e permetterà all’Acici di garantire ai paesi poveri un’assistenza personalizzata che dovrebbe aiutarli a partecipare in modo più efficace al sistema di commercio mondiale.

Un salto di qualità nell’interesse di tutti

I sette paesi aderenti all’Acici (Danimarca, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera) hanno stanziato fondi per 18 milioni di franchi. Questa cifra dovrebbe permettere all’organizzazione di rispondere alle sempre più numerose domande di collaborazione provenienti dai paesi interessati ai suoi servizi.

La Svizzera contribuirà con quattro milioni di franchi. Una cifra importante che, come spiega a swissinfo Jean-Pierre Cuendet, responsabile del programma Acici per il Segretariato di Stato per l’economia (Seco), “ha delle ragioni storiche, perché la Svizzera ha fondato quest’agenzia e l’ha finanziata fino ad oggi”.

Convincere gli altri sei paesi a collaborare, non è stato difficile. “Sono in molti a volere che i paesi poveri partecipino all’OMC. Grazie all’adesione di nuovi membri, l’Acici è diventata più credibile”, sottolinea Didier Chambovey, rappresentante permanente aggiunto all’OMC per la Svizzera.

Anche la direttrice dell’Acici, Esperanza Duran, è soddisfatta del nuovo status di organizzazione intergovernativa: “Ora possiamo permetterci personale più qualificato. Inoltre si eliminano alcuni ostacoli amministrativi e il nostro lavoro diventa più efficiente.”

Offrire un appoggio all’interno dell’OMC

“L’OMC è un forum, un’organizzazione neutra e non può permettersi di offrire dei consigli ad alcuni dei suoi membri, anche se i mezzi finanziari di quest’ultimi sono limitati. Ne andrebbe dell’imparzialità dell’OMC”, ricorda Jean-Pierre Cuendet.

Tuttavia è importante che questi paesi non siano lasciati soli a sé stessi. Per questo l’operato dell’Acici ha riscosso e continua a riscuotere l’approvazione generale. Il personale dell’organizzazione aiuta i paesi poveri a migliorare la diplomazia commerciale. Solo così essi potranno avere maggior peso all’interno dell’OMC.

Tra le altre cose l’Acici ha contribuito con 200’000 franchi al centro di consulenza per il diritto commerciale internazionale e nell’ottobre del 2000 ha creato un’unità speciale la cui funzione è di raggiungere i rappresentanti dei paesi che hanno un accesso limitato alle informazioni del sistema di commercio multilaterale.

Informare e sostenere: questi in breve gli obiettivi dell’Acici, perché anche chi non può permettersi di avere dei rappresentanti a Ginevra non sia tagliato fuori dai processi decisionali.

swissinfo e agenzie

Febbraio 1998: la Svizzera fonda l’Acici
Dicembre 2002: l’Acici diventa un’organizzazione intergovernativa
Paesi finanziatori: Svizzera, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia.

L’OMC amministra gli accordi commerciali stipulati tra i suoi membri, fornisce un quadro adeguato per i negoziati, regola le diatribe tra i vari paesi, segue le politiche commerciali nazionali, offre un’assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo e coopera con altre organizzazioni internazionali.

Per permettere anche ai paesi più poveri di avere parte attiva all’OMC e approfittare dei processi di globalizzazione, la Svizzera ha fondato l’Acici. Altri sei paesi hanno aderito all’iniziativa.

Il budget totale per i prossimi cinque anni ammonta a 18 milioni di franchi. La Svizzera contribuisce con quattro milioni.

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