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Sogno italiano di Capodanno

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

E’ l’ultimo hypercorsivo dell’anno.

E va online poche ore prima della mezzanotte del 31.

Ossia di quel momento topico in cui, credendoci o meno, si celebrano molti ritiCollegamento esterno.

Uno, assai diffuso, scaramanticissimo, prevede di buttare dalla finestra qualcosa di vecchio.

Simbologia facile da interpretare: chiudo con il passato che non voglio più rivivere; mi preparo, leggero-leggero, senza pesi inutili, ad affrontare il futuro.

Bene.

Se potessero, gli italiani onesti butterebbero volentieri dalla finestra del BelpaeseCollegamento esterno tre pesantissimi e insopportabili strumenti.

Quelli che gli italiani disonesti usano con disinvoltura, sapendo che generano grande ricchezza e comportano piccoli rischi.

Da sempre.

Di che cosa si tratta?

Ecco qua, in ordine alfabetico: 1) corruzioneCollegamento esterno; 2) evasione fiscaleCollegamento esterno; 3) lavoro neroCollegamento esterno.

Intendiamoci bene.

Molti degli italiani onesti butterebbero tutto ciò dalla finestra per genuino spirito etico.

Altri, invece, lo farebbero per invidia.

I più avveduti, infine, per interesse.

Privato e collettivo.

Quale interesse?

I numeri parlano chiaro.

La corruzione si mangia circa 300 miliardi di euro l’annoCollegamento esterno di Pil (Prodotto interno lordoCollegamento esterno, ossia l’indicatore di ricchezza di un Paese).

L’evasione fiscale vale 122,2 miliardiCollegamento esterno.

Il lavoro nero sfiora i 200 miliardiCollegamento esterno.

Ora provate a immaginare che cosa diventerebbe l’Italia senza questi tre fardelli.

Come minimo ci sarebbero meno tasse per tutti (sul serio), nascerebbero nuove imprese (e, quindi, la ripresa galopperebbe), si moltiplicherebbero i posti di lavoro (e la capacità di spesa).

Insomma, cesserebbero di colpo le fastidiose ramanzine europeeCollegamento esterno, i lamenti di ConfindustriaCollegamento esterno, i mal di testa della Ragioneria generale dello StatoCollegamento esterno per far quadrare i conti pubblici.

E tutti vivrebbero felici e contenti.

Ma…

Ci fu la grande illusione che tutto potesse essere spazzato via, di colpo, ai tempi di TangentopoliCollegamento esterno, quando le chiavi della società vennero consegnate alla magistratura.

Si scambiò la macchina giudiziaria per una gigantesca impresa di pulizie in grado di smaltire velocemente quel cumulo di spazzatura umana formato da corrotti, evasori, sfruttatori.

Fu, appunto, un’illusione.

Solo la politica può rivoltare il Paese come un calzino (vero Margaret ThatcherCollegamento esterno?).

E ci riesce quando agisce con visione, fermezza, coraggio.

Tutto ciò è tragicamente mancato.

E manca.

Lo dicono i numeri, impietosamente.

Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi l’Italia ha avuto 63 governi e 27 primi ministriCollegamento esterno.

Nessuno è stato capace di scalfire corruzione, evasione fiscale, lavoro nero.

Minimamente.

E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: 1) corruzione uguale disincentivo a investireCollegamento esterno, specie per le imprese straniere; 2) evasione fiscale uguale spremitura dei lavoratori dipendenti e dei pensionatiCollegamento esterno; 3) lavoro nero uguale concorrenza sleale per le imprese che operano alla luce del sole.

La somma di tutto ciò la si ritrova nei conti dello Stato.

Sempre più indebitatoCollegamento esterno.

Costretto a indebitarsi ulteriormente per pagare gli interessi passivi.

Abbarbicato a nanosussultiCollegamento esterno del Pil (ora si brinda per un +0,8, ma pensa un po’…).

Incapace di praticare la spending-reviewCollegamento esterno (e figuriamoci un’azione forte, che vada ben oltre la gestione dell’ordinario).

Sempre lesto, infine, a mettere le mani nelle tascheCollegamento esterno di chi, anche volendo, non può evadere le tasse e, anzi, ne paga sempre di più.

Ecco perché gli italiani avveduti, se potessero, alla mezzanotte del 31 dicembre butterebbero dalla finestra corruzione, evasione fiscale, lavoro nero.

Ne avrebbero un fantastico tornaconto, al di là della salutare sferzata etica che investirebbe l’intero Paese.

Invece, nisbaCollegamento esterno.

E, così, anche nel 2016 ci aspettano ponderose, tonitruanti relazioni della Corte dei ContiCollegamento esterno; formidabili analisi del Centro studi di ConfindustriaCollegamento esterno; inappuntabili resoconti dell’IstatCollegamento esterno; e, naturalmente, un esercito di habituéCollegamento esterno dei talk showCollegamento esterno (magistrati, economisti, politici) che li commenteranno alzando il sopracciglio.

Di più.

Agitando il dito indice, i soloni dei salotti televisivi ci racconteranno quanto sia importante ripristinare la legalitàCollegamento esterno se si vuol far ripartire il Paese.

Già, ma perché nessuno lo muove sul serio un dito?

Segui @massimodonelliCollegamento esterno

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