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Smog: Milano punta ancora sull’Ecopass

Il Duomo di Milano, nel cuore pulsante di Milano swissinfo.ch

E' stato prorogato di un altro anno (dal 2 gennaio al 31 dicembre 2009) l'Ecopass, la misura scelta dal comune di Milano per lottare contro l'inquinamento. E il Ticino introduce gli ecoincentivi, una prima nazionale.

Il ticket antismog per l’ingresso dei veicoli inquinanti nel centro di Milano – noto anche come Cerchia dei Bastioni – è stato riproposto dalla giunta comunale, che pochi giorni fa ha approvato la proroga della sperimentazione fino alla fine di quest’anno.

Invariate le tariffe e l’esenzione della tassa per i diesel Euro 4 senza filtro antiparticolato. Invariate anche le disposizioni per gli automobilisti svizzeri e ticinesi che desiderano raggiungere il centro in automobile.

L’anno scorso in occasione dell’introduzione dell’Ecopass e della confusione che si era venuta a creare attorno all’applicazione della tassa ai veicoli svizzeri, il comune di Milano aveva definito la tabella di equiparazione delle targhe elvetiche al sistema di classificazione Euro, applicato in tutti i paesi dell’Unione europea.

L’Ecopass continua comunque a riguardare essenzialmente i residenti, dal momento che secondo una stima dello stesso comune di Milano la percentuale complessiva di targhe straniere in ingresso nell’area soggetta alla tassa ecologica è inferiore allo 0,5%, il che corrisponde a poche centinaia di auto.

L’Europa pronta a sanzionare Milano

Mentre nel capoluogo lombardo, come fa notare il Corriere della Sera, è già scontro sulla nuova delibera – Legambiente e l’associazione Genitori antismog criticano le proroghe rilasciate ai veicoli inquinanti – l’Unione europea (UE) ammonisce Milano e la Lombardia:i livelli di smog sono ancora troppo alti

Le cifre sono eloquenti: nel 2008 il superamento del limite per le polveri sottili si è verificato 102 volte (il limite fissato dall’UE è 50) mentre a ridosso del periodo natalizio, il picco di smog ha raggiunto i 103 microgrammi per metro cubo (limite UE 50). La Lombardia è dunque chiamata a correre ai ripari: entro il 2011 l’inquinamento dovrà scendere sotto le soglie dell’UE.

Per evitare una nuova sanzione, comune e Regione dovranno dunque presentare efficaci programmi di lotta allo smog, le cui basi scientifiche dovranno a loro volta essere vagliate dagli esperti di Bruxelles. Se gli impegni previsti per lottare contro l’inquinamento nei prossimi tre anni saranno convincenti, non ci sarà nessun provvedimento.

La situazione della Pianura padana

L’inquinamento dell’aria coinvolge inevitabilmente anche il Ticino, che si affaccia sulla Pianura Padana, “un bacino chiuso – spiega Guido Lanzani, dell’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’aria Lombardia) – in cui gli inquinanti emessi nell’aria tendono a ristagnare”.

E’ chiaro che non si possono erigere muri che tocchino il cielo per fermare l’inquinamento “transfrontaliero”, dal momento che la situazione geografica presenta determinanti caratteristiche morfologiche.

Le regioni dell’Italia del Nord e il Canton Ticino hanno comunque convenuto la creazione di un “Tavolo tecnico interregionale permanente del bacino padano” con l’obiettivo di definire provvedimenti e misure congiunte riguardanti trasporti e mobilità, emissioni da sorgenti stazionarie, modellistica e monitoraggio della qualità dell’aria.

Per quanto riguarda le emissioni, la loro densità in Italia è molto più elevata e arriva ad essere anche 10 volte superiore a quella registrata in Svizzera; il Ticino ha dunque tutto l’interesse – nel limite del possibile – di essere parte attiva nell’allestimento di strategie sovranazionali.

Prima svizzera: in Ticino gli ecoincentivi sono una realtà

E’ una prima Svizzera: come contributo al miglioramento della qualità dell’aria – messa specialmente a dura prova dalle emissioni provocate dai gas di scarico delle automobili – in Ticino dal primo gennaio 2009 gli ecoinventivi sono diventati una realtà.

Da quest’anno l’imposta di circolazione viene determinata in base alla categoria energetica a cui l’automobile appartiene e il Consiglio di Stato può prevedere un supplemento d’imposta del 30% per le automobili che non rispettano più gli standard minimi da un punto di vista ecologico.

L’obiettivo delle nuove norme è quello di favorire il miglioramento del parco veicoli per ridurre le emissioni inquinanti prodotte dal traffico stradale, incentivando i proprietari a sostituire i veicoli più vecchi acquistando nuovi veicoli meno inquinanti.

Gli incentivi ecologici – basati secondo il principio bonus malus – toccano unicamente circa un quarto delle nuove immatricolazioni, ovvero circa 5 mila automobili all’anno su un parco veicoli che in Ticino, rispetto al resto della Svizzera, è piuttosto alto: 200 mila veicoli.

swissinfo, Françoise Gehring

Secondo un rapporto stilato dal comune di Milano l’Ecopass ha prodotto i suoi effetti: calo dello smog, meno auto in centro, più passeggeri sui mezzi pubblici. Tuttavia il sistema mostra le prime debolezze, poiché il traffico torna ad aumentare.

Fino a ottobre 2008 il pedaggio da Ecopass (biglietti singoli, abbonamenti scontati e per residenti) ha portato nelle casse di Milano circa 10 milioni di euro (circa 15 milioni di franchi) . Il progetto iniziale prevedeva un incasso più che doppio, 24 milioni (36 milioni di franchi)

Il vero tesoro dell’ Ecopass risiede, in realtà, nelle multe: tra mancati pagamenti e passaggi nelle nuove corsie preferenziali vietate, le telecamere avrebbero sanzionato tra le 3.500 e le 4 mila auto al giorno per un totale di 700 mila multe. Se si pensa che ogni contravvenzione sono 70 euro (105 franchi) l’ incasso complessivo sarebbe intorno ai 50 milioni (75 milioni di franchi).

I veicoli svizzeri che non dovranno pagare Ecopass sono quelli non inquinanti a metano, GPL, elettrici e ibridi e i veicoli a benzina e diesel, sia per il trasporto di merci che per il trasporto di persone, dovranno avere il codice emissione B03 e B04 e il codice emissione E03/EURO03, E04/EURO04 e E05/EURO05.

Tutti gli altri saranno soggetti al provvedimento.

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