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L'appello della Svizzera per intensificare l'aiuto umanitario in Siria

Secondo il ministero russo della difesa, quasi 6‘000 civili, inclusi 2‘200 bambini, hanno lasciato i distretti orientali di Aleppo nelle ultime 24 ore. Reuters

Mentre il regime siriano ha ripreso i bombardamenti su Aleppo, la Svizzera invita tutte le parti in conflitto a rispettare gli obblighi in materia di diritti umani e di diritto internazionale. Soltanto una soluzione politica potrà aprire la strada a una pace duratura e mettere fine alle sofferenze della popolazione civile, secondo il ministro degli esteri Didier Burkhalter.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 dicembre 2016 - 15:15

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) parla di una situazione «catastrofica» ad Aleppo. Particolarmente inquietanti sono i rapporti delle Nazioni Unite in cui si denunciano esecuzioni sommarie e sparizioni forzate di civili, si legge in un comunicatoLink esterno del DFAE. Per la Svizzera, è indispensabile che l’aiuto umanitario venga fornito rapidamente e senza ostacoli alla popolazione civile in tutte le zone assediate e di difficile accesso.

82 esecuzioni sommarie

L’Alto Commissariato ONU per i diritti umaniLink esterno indica che finora sono 82 le esecuzioni sommarie imputabili all’esercito siriano e alle milizie alleate che lottano al suo fianco nei quartieri di Aleppo ripresi dai ribelli. «Le informazioni di cui disponiamo parlano di gente uccisa per strada mentre fuggiva oppure in casa», ha affermato il suo portavoce Rupert Colville.

Da parte sua, Amnesty InternationalLink esterno sottolinea che le persone ferrite non possono essere evacuate e che quelle che tentano di fuggire rischiano la vita.

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Questo appello coincide con la ripresa, mercoledì, dei bombardamenti dell’esercito siriano e degli scontri armati sulla linea di demarcazione degli ultimi quartieri di Aleppo ancora in mano ai ribelli.

Secondo il ministro degli esteri Didier Burkhalter, citato nel comunicato, «soltanto una soluzione politica può permettere di aprire la via a una pace duratura e di mettere fine alle sofferenze dei civili». Nella prospettiva di una «pace giusta e duratura», prosegue la nota, è indispensabile che la situazione in Siria sia sottoposta alla Corte penale internazionale.

La Svizzera ha pure annunciato di voler aumentare il suo impegno umanitario nella regione. Berna intende fornire aiuti urgenti e garantire un sostegno a lungo termine ai paesi che ospitano dei rifugiati, in particolare in settori quali la formazione, il lavoro e l’acqua.

Martedì, il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, lo svizzero Peter Maurer, ha spiegato alla Radio svizzera di lingua tedesca SRF che la situazione in Siria per ciò che riguarda l’aiuto umanitario è «pessima e miserabile». Le parti in conflitto non rispettano sufficientemente il diritto internazionale umanitario, ha denunciato. «La Siria ne è un esempio flagrante, ma non è il solo».

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