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Si voterà di nuovo sull’età della pensione

I sindacalisti hanno depositato i pacchi riempiti di firme davanti a Palazzo Federale Keystone

A sei anni dall'ultimo tentativo, l'Unione sindacale svizzera ha depositato martedì l'iniziativa «per un'età AVS flessibile» a 62 anni.

In questa nuova versione il costo per l’economia sarà meno importante rispetto all’iniziativa precedente, respinta dal popolo nel novembre del 2000.

Il popolo svizzero sarà nuovamente chiamato a pronunciarsi sul pensionamento flessibile a partire dai 62 anni.

Le 107’074 firme depositate oggi presso la Cancelleria federale sono state raccolte in appena nove mesi, ossia la metà del tempo massimo previsto dalla legge.

Secondo il presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS) Paul Rechsteiner, la riuscita di quest’iniziativa rappresenta una «nuova tappa verso il successo».

L’iniziativa «per un’età AVS flessibile» è la settima sul tema dell’AVS (assicurazione vecchiaia e superstiti) e la quinta dalla decima revisione della legge, che nel 1995 ha fissato l’innalzamento dell’età di pensionamento per le donne da 62 a 64 anni.

Nessuna di queste proposte, tre delle quali promosse proprio dall’USS, aveva avuto fortuna alle urne. Attualmente in Svizzera l’età di pensionamento è di 64 anni per le donne e 65 per gli uomini.

Nessuna riduzione della rendita

Il nuovo testo mira ad introdurre il diritto all’AVS a partire dai 62 anni, senza riduzione della rendita, per le persone che hanno esercitato un’attività lucrativa e che percepiscono un salario massimo annuo di 116’100 franchi.

Questo progetto dovrebbe provocare un onere supplementare compreso tra 720 milioni e 1,15 miliardi di franchi, a dipendenza del modello scelto.

Per aumentare le possibilità di successo del suo progetto, l’USS ha ridotto i costi rispetto a due iniziative simili respinte nel 2000 che sarebbero costate circa 2 miliardi di franchi l’anno.

Il finanziamento del pensionamento flessibile potrebbe essere assicurato grazie a un aumento dei prelievi sui salari dell’ordine del 3-4 per mille.

11esima revisione criticata

L’USS ha voluto depositare l’iniziativa prima che la competente commissione del Consiglio Nazionale (Camera del popolo) inizi ad esaminare l’11esima revisione dell’AVS proposta dal ministro dell’interno Pascal Couchepin.

L’Unione sindacale svizzera vuole così far pressione su «questo progetto di smantellamento sociale», ha dichiarato Paul Rechsteiner.

La rendita ponte prevista da questa revisione per facilitare il pensionamento anticipato non soddisfa i sindacati, poiché riservata solo «ai più poveri tra i poveri».

La promessa di introdurre un’AVS flessibile e socialmente accettabile, fatta anni fa dall’allora consigliere federale Flavio Cotti, è stata infranta in maniera «spudorata», ha ancora accusato Rechsteiner.

Per ora, solo coloro che guadagnano bene possono permettersi di lasciare il lavoro a 65 anni. «Se Benedikt Weibel (il direttore delle Ferrovie federali svizzere, ndr) fosse stato un impiegato della stazione di smistamento dei treni merci di Bienne, non avrebbe sicuramente potuto decidere così serenamente di partire in pensione a 60 anni», ha affermato il presidente del sindacato dei trasporti SEV, il consigliere agli Stati socialista giurassiano Pierre-Alain Gentil.

swissinfo e agenzie

L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi.
Il Parlamento può decidere di accettare un’iniziativa, di rifiutarla o preparare un controprogetto. In questi ultimi due casi, il popolo è chiamato alle urne.
Per essere adottata, un’iniziativa deve ottenere il voto della maggioranza dei cittadini (50% + 1) e dei cantoni (12).

1978: il popolo respinge un’iniziativa delle Organizzazioni progressiste svizzere (POCH), che voleva introdurre il pensionamento a 60 anni per gli uomini e a 58 per le donne.

1988: una nuova iniziativa del POCH, che proponeva di abbassare l’età di pensionamento a 62 anni per gli uomini e a 60 per le donne, è bocciata.

1995: un’iniziativa socialista e dei sindacati che chiedeva un pensionamento flessibile da 62 anni è respinta.

1998: il popolo rifiuta l’iniziativa dei sindacati che volevano condurre in porto la 10ma revisione dell’AVS senza aumentare l’età di pensionamento delle donne.

2000: due iniziative per il pensionamento flessibile da 62 anni, appoggiate dalla sinistra e dai Verdi, sono respinte.

2004: l’11esima revisione dell’AVS, che prevedeva un ulteriore innalzamento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni, è bocciata.

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