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Le reminiscenze impossibili di René Burri

«Non avrei mai pensato di diventare un fotografo». La frase è dello svizzero René Burri, tra i più noti fotografi viventi, che questa settimana festeggia 80 anni. Per l’occasione è stato pubblicato un libro speciale.

Dopo gli studi alla Scuola di arti applicate di Zurigo, René Burri (nato a Zurigo il 9 aprile 1933) inizia la carriera professionale come realizzatore di film documentari. La sua vita prende una svolta quando il fotografo svizzero Werner Bischof gli fa scoprire il prestigioso lavoro dell’agenzia Magnum. Poco tempo dopo essere entrato a far parte della Magnum, René Burri pubblica il suo primo reportage sulla rivista “Life”.

Durante gli anni Cinquanta, René Burri collabora con il mensile culturale “Du”. Viaggia in Europa, in Medio Oriente e in America latina, dove realizza una serie sui “gauchos” argentini. Fotografa inoltre artisti quali Picasso, Giacometti e Le Corbusier.

Nel 1962 pubblica il libro “I tedeschi”. Un anno dopo si reca a Cuba, dove ritrae Che Guevara mentre fuma il sigaro, in quella che è diventata una delle fotografie più emblematiche del XX secolo.

La pubblicazione “René Burri. Impossible Reminiscences” (Reminiscenze impossibili) coincide con il suo 80. compleanno. Sebbene sia diventato famoso soprattutto per le sue immagini in bianco e nero, René Burri ha utilizzato pellicole a colori sin dagli inizi. Il libro raccoglie fotografie a colori in gran parte inedite.

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