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Sfilata d’auto a Ginevra

Non è alla portata di tutti: la Ferrari 599 GTB Fiorano, versione ibrida. EPA/FIAT

L'edizione 2010 del Salone internazionale dell'auto di Ginevra apre i battenti giovedì: tra i moltissimi nuovi modelli, spiccano le auto a propulsione ibrida e i veicoli di piccole dimensioni.

I costruttori di automobili sperano di catturare l’interesse dei consumatori, proponendo un centinaio di novità europee e mondiali al pubblico che visiterà l’80esima edizione dell’esposizione.

Gli organizzatori prevedono l’arrivo negli spazi di Palexpo di oltre 700’000 persone – tra cui 10’000 giornalisti – sull’arco di dieci giorni.

«L’atmosfera è eccellente. Diversamente da quanto accaduto agli eventi di Tokio e Francoforte, siamo riusciti a occupare interamente l’area espositiva», dichiara a swissinfo.ch Rolf Studer, responsabile della manifestazione.

Per tutti i gusti

Nonostante la crisi che ha colpito l’industria automobilistica, chi si recherà a Ginevra avrà l’occasione di ammirare diverse novità presentate in pompa magna. Per esempio: l’Audi A1 supermini, a cui Justin Timberlake ha fatto da padrino d’eccezione, l’Alfa Romeo Giulietta, la Nissan Juke, la nuova VW Touareg, la Mini Countryman e la terza generazione della Ford Focus.

Gli espositori dedicano nel contempo ampio spazio ai veicoli di piccole dimensioni e a quelli alimentati grazie alle nuove tecnologie, segnatamente la propulsione ibrida. In questo settore, suscitano parecchio interesse i modelli proposti da Audi, Chevrolet, Toyota, BMW, Mercedes, Nissan e Mitsubishi.

Anche i veicoli più esclusivi non vogliono trascurare tale area di sviluppo: a Ginevra sono infatti esposte le versioni ibride della Ferrari 599 GTB Fiorano, della Porsche Cayenne S e della Porsche 911 GT3.

«L’accettazione sociale dei veicoli SUV è molto importante per la clientela di Porsche. Di conseguenza, questo è proprio il momento ideale per lanciare questa tecnologia», spiega Klaus Berning, responsabile marketing e vendite presso l’azienda tedesca.

Mercato di nicchia

Secondo Rebecca Lindland, analista presso IHS Global Insight, numerosi produttori di automobili costruiscono veicoli ibridi unicamente per migliorare la loro immagine. A suo parere, l’unica soluzione per spingere i consumatori e le aziende produttrici verso automobili meno nocive per l’ambiente è quella di introdurre regolamentazioni più severe, unitamente a un aumento del prezzo del petrolio.

Infatti – nonostante l’entusiasmo che li circonda – i veicoli ibridi restano un costoso mercato di nicchia, specialmente se confrontato alle proposte sempre più interessanti di automobili a benzina e diesel. Durante il 2009, le vetture ibride o elettriche rappresentavano soltanto l’1% delle vendite. Stando alle stime della Pricewaterhouse Coopers, tale percentuale dovrebbe salire al 4% entro il 2025.

Boris Vetsch, direttore regionale di e’mobile (l’Associazione svizzera dei veicoli elettrici ed efficienti), afferma che il problema è duplice: i prezzi sono effettivamente elevati e il governo elvetico non incentiva sufficientemente l’acquisto di questi veicoli.

«Il ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger è in una situazione particolare: sostiene i veicoli ecologici, ma nel contempo necessita del denaro proveniente dalla tassa sul carburante», aggiunge.

Cauto ottimismo

Al di là dello sfarzo in occasione della manifestazione ginevrina, l’industria automobilistica non è ancora uscita dal tunnel della crisi. Anche se nel mese di febbraio le vendite sono chiaramente aumentate in Francia, Italia e Spagna, i costruttori prevedono infatti ancora momenti difficili.

Carlos Ghosn, CEO di Renault e Nissan, ritiene che il mercato europeo registrerà una diminuzione del 10% nel corso del 2010. Luca di Montezemolo – presidente della Fiat – prevede dal canto suo «una primavera molto difficile nell’Europa occidentale».

Complessivamente, anche se dalla Cina giungono buone notizie, gli esperti ritengono che la situazione non si normalizzerà prima del 2012. «La crisi non è ancora finita. Abbiamo certamente superato il momento peggiore e stiamo risalendo, ma non così rapidamente come avremmo voluto», conclude Klaus Berning.

Simon Bradley, Ginevra, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Inaugurando il Salone, la presidente della Confederazione Doris Leuthard ha rilanciato l’idea di pedaggi urbani. La ministra dell’economia ha anche esortato a un uso intelligente dell’auto.

“Mi piace guidare e lo dico senza avere la coscienza sporca”, ha detto la Leuthard. Tutti però sono ormai coscienti della necessità di trovare il giusto equilibrio fra il legittimo bisogno di mobilità e l’impatto del traffico sull’ambiente e sulla qualità di vita.

A suo avviso, bisogna ripensare la mobilità a medio e lungo termine. Ampliare la rete per risolvere il sovraffollamento delle strade non basta più, ha detto.

Occorre quindi una migliore utilizzazione delle infrastrutture. Il sistema dei pedaggi urbani, ad esempio, si è dimostrato utile “per la fluidità del traffico e la riduzione di emissioni” a Stoccolma e a Londra.

Questi sistemi sono stati oggetto di numerose critiche, ma se vogliamo che la mobilità rimanga un “atout” del nostro paese dobbiamo riflettere a una “gestione intelligente e liberale della mobilità”, ha concluso.

La crisi che colpito l’industria dell’automobile non avrà ripercussioni sul Salone internazionale dell’automobile di Ginevra: l’80esima edizione – in programma dal 4 al 14 marzo – registra il tutto esaurito.

Gli organizzatori hanno comunicato che i 78’000 mq di superficie espositiva saranno interamente occupati.

La manifestazione attirerà 205 espositori provenienti da una trentina di paesi, in rappresentanza di 700 marche.

La fiera fornirà ai costruttori l’occasione di presentare un centinaio di innovazioni mondiali ed europee, sedici delle quali appartengono alla categoria dei veicoli elettrici e a propulsione alternativa.

Nel 2010, le vendite di automobili nella Confederazione dovrebbero attestarsi ai livelli dell’anno precedente, ha indicato a inizio anno il presidente dell’Associazione degli importatori svizzeri di automobili.

Nel 2009 sono state vendute in Svizzera 266’018 vetture, pari ad un calo del 7,8% rispetto al 2008.

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