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Esercito svizzero dimezzato, ma più efficiente

L'esercito del futuro sarà più piccolo, ma meglio equipaggiato e in grado di essere mobilitato in tempi rapidi. Gli effettivi regolamentari dovrebbero essere dimezzati dagli attuali 200 mila a 100 mila (140 mila con le riserve). È quanto ha deciso mercoledì la Camera del popolo con 142 voti contro 7 e 43 astensioni. 

Per coprire i bisogni finanziari, la Camera del popolo vuole concedere un credito massimo di 20 miliardi per il quadriennio 2017-2020 (5 miliardi l’anno in media). Benché più piccola, l’armata sarebbe meglio equipaggiata e pronta ad essere mobilitata rapidamente in caso di eventi eccezionali (35 mila soldati in dieci giorni e l’intero esercito in 20 giorni). 

La Camera del popolo è tornata ad occuparsi della riforma dell’esercito (“Ulteriore sviluppo dell’esercito (Uses)”), dopo il siluramento del dossier lo scorso giugno a causa dei veti incrociati della sinistra e dell’Unione democratica di centro (UDC) riguardanti il finanziamento della truppa. I democentristi chiedevano oltre 5 miliardi l’anno iscritti nella legge, mentre la sinistra si è battuta per una somma inferiore. 

Per quanto riguarda il finanziamento, sono quindi state respinte le minoranze (socialisti, Verdi e Verdi liberali) che auspicavano un credito inferiore ai 5 miliardi (4,4 o 4,7 miliardi) o superiori a questo limite (5,4 miliardi difesi dai democentristi). La somma di 5 miliardi è stata inclusa in un decreto separato – non attaccabile col referendum, come ha ricordato Romano, precisando che a livello federale questa possibilità non esiste – e non nella legge. 

Nel corso della seduta, la Camera del popolo ha optato per una scuola reclute di 18 settimane, invece delle attuali 21, cui si dovrebbero aggiungere sei corsi di ripetizione di tre settimane ciascuno. Il Consiglio federale propone sei corsi di due settimane, gli Stati cinque corsi di tre settimane. 

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