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Sempre più richiedenti diventano clandestini

Le chiese diventano spesso l'unico rifugio per i clandestini Keystone

La diminuzione dei richiedenti l'asilo ha avuto come conseguenza l'innalzamento del numero di clandestini o sans-papiers.

Questo fenomeno è stato al centro di una giornata di studio a Berna organizzata dalla Croce Rossa assieme a varie ONG e esponenti dell’amministrazione federale.

Durante l’incontro è stato denunciato l’imbarbarimento delle condizioni di vita di queste persone a causa dell’impossibilità di accedere alle cure mediche.

Per Jürg Schertenleib, portavoce dell’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati (OSAR), le cause che hanno portato all’incremento dei clandestini sono da ricercare nelle condizioni sempre più ardue per ottenere un permesso di soggiorno.

Per questo, un numero crescente di persone decide di utilizzare i canali illegali per giungere in Europa, invece di passare dalla porta principale. Inoltre, «numerosi richiedenti l’asilo privati dell’aiuto sociale perché la loro richiesta è stata respinta hanno finito con l’ingrossare la categoria dei sans-papiers».

Al momento, «solo il 18% dei richiedenti l’asilo la cui richiesta non è stata accettata ha domandato di poter usufruire dell’aiuto d’urgenza. Gli altri sopravvivono lavorando in nero oppure grazie all’aiuto di famigliari».

Richiesta un’indagine indipendente

Per quanto attiene all’inasprimento della legge sull’asilo e sugli stranieri deciso nell’aprile del 2004, le organizzazioni convenute a Berna hanno tratto un bilancio negativo. I rappresentanti della Croce Rossa e delle altre organizzazioni chiedono un’indagine indipendente sulla situazione delle persone toccate dai provvedimenti restrittivi.

«Finora – ha aggiunto Myrtha Welti, presidente del gruppo di lavoro «Sans-papiers» della Commissione federale degli stranieri, sono stati pochi coloro che ha beneficiato della regolamentazione per i casi estremi. Questa situazione non sembra destinata a modificarsi.

Stando alla Welti, infatti, «l’irrigidimento del diritto d’asilo e degli stranieri ha avuto ripercussioni negative sulle procedure per i casi gravi».

I cantoni hanno modi assai diversi di trattare i casi. Per questo il gruppo di lavoro sta elaborando un catalogo di criteri per affrontare i casi di rigore all’indirizzo dei cantoni.

Condizioni disumane

A preoccupare le organizzazioni assistenziali è inoltre il fatto che sempre più clandestini vivono in condizioni «non conformi alla dignità umana».

L’assenza di cure può ripercuotersi negativamente sulla società intera giacché facilita la trasmissione di malattie infettive.

A Ginevra come a Friburgo, Zurigo, Berna e Basilea esistono delle strutture sanitarie sostenute da organizzazioni private che indirizzano i pazienti verso medici di fiducia che curano gratuitamente o a prezzi accessibili.

Secondo stime, nove sans-papiers su dieci non sono assicurati. Inoltre anche se lo sono esitano a contattare un medico per timore di essere scoperti e cacciati.

Ciò genera, stando a Alain Niklaus del servizio per l’aiuto ai sans-papiers di Basilea, una forte dipendenza dal datore di lavoro, o dal proprietario dell’appartamento. A parere di Niklaus, vivrebbero in Svizzera da 90 a 300 mila irregolari. In maggioranza si tratta di donne originarie dell’America Latina. Molte si mantengono lavorando.

swissinfo e agenzie

Il movimento svizzero dei sans-papiers vuole che il sindacato lanci un referendum contro la legge sugli stranieri.

Il movimento chiede che i sindacati tutelino anche i 200’000 lavoratori illegali.

Secondo diverse organizzazioni, nell’agricoltura, nel settore alberghiero e tra i collaboratori domestici i salari sono così bassi che vengono accettati solo dai sans-papiers.

Secondo il movimento per i sans-papiers la revisione della legge sugli stranieri è in contraddizione con la convenzione ONU contro la discriminazione razziale.

La Svizzera deve ancora ratificare la convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.

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