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Scorie radioattive: un problema ancora da sondare

Benken nel Weinland zurighese, uno dei possibili siti per un deposito di scorie altamente radioattive Keystone

La Svizzera può e deve immagazzinare le sue scorie radioattive, ma non necessariamente nella regione del Weinland zurighese. Il governo vuole delle alternative.

Mercoledì ha deciso che le ricerche non potranno limitarsi al solo sito ancora in lizza per la realizzazione di un deposito definitivo. Quest’ultimo vedrà forse la luce solo nel 2040.

Il Consiglio federale ha confermato mercoledì che nel sottosuolo svizzero è possibile immagazzinare scorie altamente radioattive. La fattibilità tecnica sarebbe confermata dalla cosiddetta «prova dello smaltimento», fornita dalla Cisra (Cooperativa nazionale per l’immagazzinamento di scorie radioattive) nel dicembre 2002.

Fin dal 1978, la necessità di fornire la prova che le scorie nucleari possono essere smaltite è prescritta dalla legge. La «prova dello smaltimento» è contemplata anche dalla nuova legge sull’energia nucleare.

Al termine di indagini durate diversi anni sulle due opzioni di roccia che potrebbero ospitare un deposito definitivo – ossia la roccia cristallina e i sedimenti – il 19 dicembre 2002 la Cisra ha presentato la «prova dello smaltimento» per le scorie altamente radioattive, basata sull’argilla opalina di Benken, nella regione del Weinland, nel canton Zurigo.

Il Consiglio federale ha ora confermato che «questa prova è stata fornita». Nel contempo, il governo ha però respinto la proposta di limitare le ulteriori indagini all’argilla opalina quale roccia ospitante nella potenziale regione di ubicazione del Weinland zurighese. L’effettiva ricerca del sito avverrà nel quadro del Piano settoriale dei depositi in strati geologici profondi.

Nel Piano settoriale – attualmente in consultazione fra gli enti e le organizzazioni interessate – sarà definita nei prossimi mesi la procedura di selezione.

Priorità alla sicurezza

I siti per i depositi in strati geologici profondi saranno determinati in tre tappe. Massima priorità è data ai criteri di sicurezza tecnica. Si dovrà in particolare garantire la protezione a lungo termine della popolazione e dell’ambiente, ma si dovrà anche tener conto degli aspetti socioeconomici e di pianificazione del territorio. È pure importante la partecipazione di regioni e cantoni interessati.

La decisione del Consiglio federale in merito alla parte concettuale del Piano settoriale dei depositi in strati geologici profondi è attesa per l’estate 2007, dopo un’ultima consultazione dei cantoni. Successivamente potrà essere avviata l’effettiva procedura di selezione dei siti.

Dopo che la Cisra aveva fornito la prova dello smaltimento delle scorie radioattive (elementi di combustibile esausti, scorie altamente radioattive vetrificate e scorie mediamente radioattive di lunga durata delle centrali nucleari), nel 2003 le autorità avevano avviato un ampio esame, conclusosi nel settembre 2005. La documentazione e i rapporti relativi alla prova dello smaltimento sono stati esposti pubblicamente dal 13 settembre al 12 dicembre 2005.

Il governo ricorda che la prova dello smaltimento non costituisce né un’autorizzazione ai sensi del diritto sull’energia nucleare, né la scelta definitiva di un sito per la realizzazione di un deposito in strati geologici profondi. Essa si limita a garantire che, per principio, è possibile immagazzinare scorie radioattive in un determinato strato geologico, ciò che Berna ora conferma.

A partire dal 2040 dovrebbe essere pronto in Svizzera un deposito per scorie altamente radioattive. Un deposito per quelle debolmente e mediamente radioattive dovrebbe essere disponibile, se possibile, già prima.

swissinfo e agenzie

Gli impianti nucleari svizzeri sono: Beznau I (1969), Beznau II (1971), Mühleberg (1971), Gösgen (1978) e Leibstadt (1984).
Le cinque centrali nucleari producono quasi il 40% dell’energia elettrica elvetica.
Non esistono attualmente dei depositi per immagazzinare le scorie radioattive.

Dal mese di febbraio del 2005 la Svizzera ha una nuova legge sull’energia atomica, la quale indica che per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi occorre puntare ad una soluzione nazionale.

La Svizzera è costretta a riprendersi circa 12 mila metri cubi annui di scorie radioattive prodotte nella fase di rigenerazione.

Le scorie vengono momentaneamente immagazzinate nel deposito di Würenlingen, nel canton Argovia.

La Cooperativa nazionale per l’immagazzinamento di scorie radioattive (Cisra o Nagra, nel più noto acronimo tedesco) è incaricata dalla Confederazione e dalle centrali nucleari di trovare una soluzione durevole allo stoccaggio di scorie nucleari.

Al momento la Cisra gestisce un deposito provvisorio a Würenlingen (Canton Argovia). A lungo termine la cooperativa deve però trovare due siti di stoccaggio definitivo in strati geologici profondi. I suoi progetti si scontrano però regolarmente all’opposizione della popolazione locale.

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