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Enorme mobilitazione in Francia contro la riforma delle pensioni

Centinaia di migliaia di persone (quasi 1,5 milioni secondo i sindacati, più di 800'000 secondo le autorità) hanno manifestato in tutta la Francia giovedì in occasione della quarta giornata di sciopero nazionale per protestare contro la riforma delle pensioni  e più in generale contro la politica economica e sociale del presidente Emmanuel Macron.

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Tra gli 1,4 e gli 1,5 milioni. È il numero di persone che secondo la confederazione sindacale Cgt hanno partecipato alle manifestazioni in tutta la Francia. 250’000 nella sola Parigi. Il ministero degli interni indica invece una mobilitazione di 806’000 persone, di cui 65’000 nella capitale.

I lavoratori francesi, tra cui macchinisti, pompieri, insegnanti, avvocati e camici bianchi hanno sfilato, oltre che a Parigi, anche a Marsiglia, Rennes, Lione, Tolosa, Clermont-Ferrand, Tours, Perpignan, Saint-Nazaire, Besançon, Béziers, Nizza e tante altre città. In tutto i manifestanti sono scesi in strada in circa 250 località.

L’Eliseo intende introdurre un “sistema universale” di pensione a punti, per sostituire i 42 regimi attuali (generale, dei funzionari, privati, speciali, autonomi, complementari). 

L’esecutivo, che non prevede particolari tagli al bilancio della previdenza né modifiche all’età pensionistica, promette un sistema “più equo e leggibile”, mentre gli oppositori temono che aumenti la precarietà tra i pensionati. 

È stato inoltre precisato che l”architettura generale” della riforma sarà rivelata in dettaglio nel corso della prossima settimana, dopo il termine delle discussioni tra autorità e partner sociali.

Tuttavia, le accuse e le rivendicazioni che i manifestanti hanno scandito a gran voce andavano oltre le pensioni. Penuria di personale negli ospedali, pochi mezzi e persone a disposizione delle forze di polizia e dei pompieri, bisogno di una rivalutazione del trattamento degli insegnanti solo per citarne alcune.

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