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Scienza: è morto l’astrofisico Giovanni Bignami

(Keystone-ATS) La scienza piange la scomparsa di Giovanni Bignami, astrofisico, accademico dei Lincei e pioniere dell’invisibile. Bignami è deceduto nella notte a Madrid, per un improvviso malore. Lo scienziato era in Spagna per svolgere attività scientifiche.

Bignami era nato a Desio, in Lombardia, il 10 aprile 1944 ed era sposato con l’astrofisica Patrizia Caraveo. Si era laureato in Fisica nel 1968 all’Università di Milano nello storico gruppo di Giuseppe Occhialini.

Fisico e astrofisico italiano di fama internazionale, Accademico dei Lincei, lo scienziato si è occupato sempre di ricerca spaziale, partecipando alle principale attività in tale campo in Italia, Europa e Stati Uniti dagli anni settanta ad oggi. Ha partecipato attivamente alla progettazione e costruzione di numerosi satelliti scientifici. È stato nominato negli anni 1988-1997 Principal Investigator della missione XMM-Newton dell’Esa.

A livello internazionale Bignami era noto per il lavoro ventennale che ha portato all’identificazione ed alla comprensione di Geminga, la prima stella di neutroni senza emissione radio. Dal 16 marzo 2007 al 1o agosto 2008 è stato Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Tra il 2010 e il 2012 è stato il primo italiano a presiedere il Cospar, il Comitato per la Ricerca Spaziale.

Dal 10 agosto 2011 al 16 ottobre 2015 è stato Presidente dell’Inaf, l’Istituto Nazionale italiano di Astrofisica. Attualmente ricopriva la carica di presidente del consiglio di amministrazione del progetto Ska e di professore ordinario di Astronomia e Astrofisica presso lo Iuss di Pavia.

Nanni, come tutti i suoi amici lo chiamavano, si era candidato alle Elezioni europee del 2009 con il Partito Democratico per la circoscrizione elettorale 1 (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria) con lo slogan “Più ricerca in Italia, più futuro in Europa”. Non era stato eletto ma lo slogan fece breccia nel dibattito politico.

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