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La Corte europea blocca l’accordo con gli Usa sullo scambio di dati

In futuro i giganti del web come Facebook e Google non potranno più trasferire i dati degli internauti europei sui server americani. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea, secondo la quale gli Stati Uniti non garantiscono una protezione adeguata della privacy. Anche la Svizzera potrebbe essere toccata direttamente da questa sentenza.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 ottobre 2015 - 10:04
swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG del 6.10.15)

Il caso risale al 2013. L’attivista austriaco Max Schrems aveva chiesto alle autorità dell’Irlanda, dove si trova la sede europea di Facebook, di bloccare il trasferimento in America dei suoi dati personali utilizzati dal social network. Alla luce delle rivelazioni di Snowden sui programmi di sorveglianza di massa, Shrems sosteneva infatti che gli Stati Uniti violavano apertamente le leggi sulla privacy in vigore nell’Ue. Accuse che la Corte di giustizia europea ha ritenuto legittime.

I giudici hanno così “invalidato” la decisione presa dalla Commissione Ue nel 2000 che definiva l’accordo Safe Harbour sul trasferimento dei dati sufficientemente sicuro.

Questa decisione rimette in discussione anche l’accordo concluso nel 2008 tra la Svizzera e gli Stati Uniti. 

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