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Scenario in evoluzione sulle quarantene

Molte persone costrette a casa.
Molte persone costrette a casa. © Keystone / Christian Beutler

Attorno alla questione delle quarantene le discussioni si stanno facendo più intense nella Confederazione, anche all'interno della Task Force federale.

Nei giorni scorsi avevamo dato conto dell‘adesione della maggioranza dei cantoni alla proposta “pragmatica”, avanzata il giorno di San Silvestro dall’Ufficio federale della sanità pubblica ai direttori cantonali, di ridurre da dieci a sette giorni il periodo di confinamento individuale previsto, per la quale occorrerebbe dal profilo formale una modifica dell’Ordinanza federale Covid-19 (anche se la stessa in realtà concede una certo margine di discrezionalità ai cantoni in materia).

Chiesta un’ulteriore accorciamento del confinamento

Su pressione dell’economia, in seguito alla carenza di numerosi collaboratori e collaboratrici che sta mettendo in ginocchio molte imprese, si sono moltiplicate le voci in favore di un’ulteriore riduzione della durata a cinque giorni o persino della soppressione delle quarantene nei confronti delle persone entrate in contatto con un o una positiva nella Confederazione.

L’arrivo impetuoso e repentino della variante Omicron sta però scompaginando le carte e rimescolando le certezze cliniche degli esperti. All’interno della stessa Commissione federale Covid-19 le opinioni non sembrano univoche.

Se nei giorni scorsi Urs Karrer aveva insistito sull’inesistenza di evidenze mediche riguardo all’accorciamento del confinamento, che risponderebbe unicamente a logiche di tipo economico (e potrebbe avere un impatto assai negativo in termini epidemiologici), la collega Samia Hurst domenica si è espressa in modo assai meno profilato.

Divergenze a Berna

In proposito la vicepresidente della Task Force federale ha osservato al telegiornale della Radiotelevisione svizzera RTS che “il periodo di incubazione di Omicron è più breve, almeno per le persone già immunizzate” e per questo motivo “sappiamo prima se siamo contagiati o no”.

Inoltre, ha specificato, “l’utilità della quarantena consiste nella capacità di isolare velocemente le persone che potrebbero essere contagiose. Ora, con l’enormità di casi a cui siamo confrontati il tracciamento dei contatti diventa più difficile e lento e quindi meno efficace”.

Secondo altre opinioni la presunta minore patogenicità della variante Omicron potrebbe spingerci addirittura a far circolare liberamente l’infezione, in modo tale da raggiungere la tanto agognata immunità di gregge.

Probabilmente un azzardo i cui costi sul piano medico, ma anche sociale, sono al momento ignoti. In ogni caso quest’ultima opzione non sembra essere in agenda tra i responsabili sanitari a Berna.

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