La televisione svizzera per l’Italia

L’Italia messa a nudo da Bea, Denis e Yoram

tvsvizzera

Hypercorsivo di Massimo Donelli

Cronache di mezza estate da un Paese a dir poco stravagante.

Da dove cominciamo?

Da un uomo-simbolo del centrodestra, tra i più stretti collaboratori di Silvio BerlusconiCollegamento esterno, che lascia Forza ItaliaCollegamento esterno e diventa il più prezioso alleato di Matteo RenziCollegamento esterno?

Oppure dalla più celebre giornalista della scuola di Michele SantoroCollegamento esterno, che da volto di punta di Annozero, il programma più gauchiste nella storia della Rai, va in sposa a un principe di Montecarlo?

O, ancora, dal segretario-premier che guida il partito ereditato da GramsciCollegamento esternoTogliattiCollegamento esternoLongoCollegamento esternoBerlinguerCollegamento esterno e attacca i sindacati per due scioperi?

O, infine, dal cervello economico del governo di centrosinistra, un israeliano griffato McKinseyCollegamento esterno, che vuol prendere a picconate ciò che resta del welfare stateCollegamento esterno?

Benvenuti in Italia, da sempre terra di contraddizioni, ora nazione zavorrata dalle eredità ideologiche del Novecento. Che, mixate al bipolarismo di matrice berlusconiana, hanno mandato in tilt cervelli, certezze e buonsenso, facendo della coerenza un optionalCollegamento esterno poco richiesto.

Cominciamo da Denis VerdiniCollegamento esterno, allora, l’uomo forte del centrodestra che ha tolto molte castagne dal fuoco per Silvio; che ha gettato un ponte tra Silvio e Matteo; e che, ora, ha deciso di attraversarlo, quel ponte, per accomodarsi sull’altra sponda del fiume.

Dato l’addio a Forza Italia, Denis sta costruendo la sua pattugliaCollegamento esterno di onorevoli e si prepara ad essere la stampella del governoCollegamento esterno nei prossimi, delicati passaggi parlamentari.

Prime reazioni: pernacchie e sfottòCollegamento esterno dalla sinistra nemica del premier; silenziosi imbarazzi del giglio magico fiorentinoCollegamento esterno (dove si ride sotto i baffi, però); disgusto nel cerchio magico arcorianoCollegamento esterno (dove la preoccupazione si maschera da indifferenza e sarcasmoCollegamento esterno); applausi da due vecchi conoscitori del potere e dei suoi meccanismi più misteriosi, come Giuliano FerraraCollegamento esterno (leggete quiCollegamento esterno) e Luigi BisignaniCollegamento esterno (leggete quiCollegamento esterno), entrambi certamente più vicini a Silvio che a Matteo.

Insomma, un groviglio da far venire il mal di testa.

Meno impegnativa, invece, la parabola di Beatrice BorromeoCollegamento esterno, per tutti Bea, diminutivoCollegamento esterno ma anche acronimoCollegamento esterno: b come bella, e come elegante, a come altolocata. Ragazza che ignora, in tutti i sensi, la modestia, a soli 29 anni è già stata modella di successo, inviata tv di punta, socialiteCollegamento esternodi grido. Adesso ha deciso di sposarsi due volte con lo stesso uomo, Pierre CasiraghiCollegamento esterno, figlio di StefanoCollegamento esterno e di Carolina di MonacoCollegamento esterno: sabato 25 luglio, civilmente, a Palazzo GrimaldiCollegamento esterno, il cuore di Montecarlo; sabato 1 agosto, con matrimonio religioso, su una delle isole di famigliaCollegamento esterno che ingentiliscono le acque del Lago Maggiore.

Per le prime nozze è arrivata su una Bentley d’epoca biancaCollegamento esterno guidata dal neomarito, appassionato collezionista di auto d’antan. Ad aspettarla c’erano, tra gli altri, la nonna materna, Marta MarzottoCollegamento esterno; la sorellastra LaviniaCollegamento esterno e il di lei marito John ElkannCollegamento esterno; i suoi due direttori, Marco TravaglioCollegamento esterno e Peter GomezCollegamento esterno, rispettivamente alla guida de il Fatto QuotidianoCollegamento esterno cartaceo e de ilfattoquotidiano.itCollegamento esterno. E sì, perché la poliedrica Bea è stata redattrice (dalla fondazione)Collegamento esterno del giornale di maggior successo nel panorama editoriale italiano, con cui oggi continua a collaborare .

Vi risparmio le acidità (eufemismo) scaricate sul web contro di lei, santorianamente sempre dalla parte dei diseredati, ma capace di mettere nella lista nozzeCollegamento esterno uno schiaccianoci da 565 euro; e contro di lui, Travaglio, inflessibile fustigatore del malcostume, implacabile nemico dei fuorilegge e ora eccolo lì, nel cuore del cuore del paradiso fiscale storicamente più frequentato dagli evasori italiani.

Cattiverie.

Lasciamo Montecarlo e tutti i suoi gossip, dai.

Torniamo al di qua del confine.

Dove il sito archeologico più importante del mondo, PompeiCollegamento esterno, chiude in piena estate per una assemblea sindacaleCollegamento esterno. E dove l’AlitaliaCollegamento esterno, durante un venerdì di partenze, va in tilt per uno scioperoCollegamento esterno.

Alza la voce il centrodestra?

Macchè!

Ci pensa il centrosinistra.

E al livello top.

Dal suo personalissimo MinculpopCollegamento esterno 3.0, che modernamente si chiama eNewsCollegamento esterno, infatti, Renzi lancia un siluroCollegamento esterno di quelli a testata atomica: “Io non ce l’ho con i sindacati. Ma se continua così dovremo difendere i sindacati da se stessi“.

Parole minacciose.

Le avesse pronunciate Silvio, sarebbe scattato lo sciopero generale.

Già, ma il buffo è che Matteo sta dicendo e facendo ciò che Silvio (forse) ha sussurrato ma (certamente) non ha mai fatto. E però lo fa avvolto nella bandiera del PdCollegamento esterno, un giubbotto antiproiettile mediatico.

Possiamo perciò dire che alla guida del centrosinistra c’è un ragazzotto impertinente che getta nella disperazione gli ex comunisti e suscita l’entusiasmo degli ex berlusconiani?

Noi di Radio Monteceneri possiamo certamente dirlo.

In Italia invece…

Beh, lì sono tutti molto imbarazzati.

Renzi promette di tagliar le tasse?

Metà partito gli rema contro.

Renzi vuol cancellare l’Imu?

Idem come sopra.

E i giornali, abituati da anni al bipolarismo perfetto (Berlusconi di qua, tutti gli altri di là), sono spiazzati.

La faccenda della sanità, per esempio.

Fin qui Yoram GutgeldCollegamento esterno (eccolo l’israeliano griffato McKinsey) aveva lavorato alla revisione della spesa pubblicaCollegamento esterno nel silenzio di Palazzo ChigiCollegamento esterno. Discrezione assoluta premiata da un rispetto altrettanto assoluto, dentro e fuori il governo.

Domenica 26 luglio, invece, Yoram ha rotto il guscio della riservatezza e ha dato un’intervista a la RepubblicaCollegamento esterno per annunciare 10 miliardi di tagli alla sanitàCollegamento esterno.

E il giorno dopo si è letto di tuttoCollegamento esterno, compreso il fatto che i medici dovranno pagare di tasca propria se chiederanno troppe analisi; e che se i pazienti insisteranno per averle, dovranno mettere mano al portafoglio, altro che mutua…

Mentre le assicurazioni private già si sfregano le mani, Yoram, scodella la classica excusatio non petitaCollegamento esterno: “L’idea è quella di dare servizi di maggiore qualità, non di fare macelleria sociale“.

Sarà…

Ne vedremo delle belle, statene certi.

E intanto ne abbiamo già vista una: l’esecutivo di centrosinistra che mette le mani nella sanità, il cuore intoccabile (dal centrodestra) del welfare state.

Ecco, con quattro pennellate abbiamo provato a spiegarvi perché in Italia, oggi più che mai, non bisogna mai fermarsi alle etichette, tantomeno alle apparenze.

Non solo, si sa, ingannano.

Ma, come avrete capito, addirittura – complice il caldo – possono davvero istupidireCollegamento esterno

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