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Fuga d’amore con carcerato (e tante domande)

Fuga d'amore per Willy Corrado Mordasini

di Gino Ceschina

“Bella guardia carceraria libera nottetempo detenuto dal fisico scultoreo e i due fuggono insieme per coronare il loro sogno d’amore”.

L’informazione mordi-e-fuggi a cui ci stiamo abituando rischia di far passare in questo modo una vicenda avvenuta nella notte tra lunedi e martedì scorsi in Svizzera che però merita decisamente qualche ulteriore riflessione.

La cosa va infatti ben oltre la “fuga d’amore” di Angela Magdici, 32 anni, guardia carceraria al penitenziario di Dietikon (Zurigo) e del detenuto Hassan Kiko, 27 anni, siriano.

Hassan Kiko tvsvizzera

Sembra evidente che la donna si sia innamorata dell’ex rifugiato, ma i ritratti dei due protagonisti sono ben lungi dall’assomigliare a Renzo e Lucia.

Intanto lui, giunto in Svizzera come rifugiato, stava scontando 4 anni per stupro di una 15enne. Una condanna contro cui aveva fatto ricorso, ma che faceva seguito a un’altra, per tentato stupro, e a un terzo caso avvenuto addirittura nel centro richiedenti l’asilo. “Non è a posto. Non ha alcun rispetto per le donne” dice di lui un ex compagno di carcere.

Di lei, sposata fino a tre mesi fa, si sa che aveva lasciato il marito il quale sostiene che recentemente aveva sviluppato un certo interesse per la situazione in Siria e per il Corano. Sembra inoltre che la donna avesse avuto anche in precedenza storie con uomini con precedenti penali.

Di fatto però la signora Magdici non è musulmana né conosce l’arabo. E questo induce a qualche preoccupazione su quanto un certo tipo di persone anche di cultura occidentale possano essere influenzate (manipolate? Soggiogate?) da personalità forti ancorché controverse.

Qui non si tratta di una giovane ingenua musulmana convinta da un imam. Magdici sapeva benissimo con chi aveva a che fare e cosa rischiava.

Kiko Hassan e la guardia carceraria Angela Magdici tvsvizzera

Ora i due sembrano essere in Italia. C’è chi sostiene siano diretti in Siria. Ma sulla loro fuga è giusto porre una serie di interrogativi. Com’è possibile che i due siano scappati tranquillamente da una struttura carceraria praticamente nuova semplicemente dalla porta? Com’è possibile che una sola guardia avesse la possibilità di far uscire un detenuto? Com’è possibile che prima che venisse dato l’allarme i due abbiano potuto lasciare il Paese tranquillamente con l’auto intestata a lei e al marito? Com’è possibile che i responsabili fossero all’oscuro della relazione che secondo testimoni si protraeva da buona parte del 2015 e che era nota fra i detenuti? E siamo sicuri che sia giusto lasciare un personaggio del genere in custodia a una donna giovane e piacente anche se formata professionalmente?

Per non parlare del fatto che Hassan Kiki dopo 2 casi di stupro fosse libero di commetterne un terzo per poi finire giustamente in galera e fuggirne. A due settimane dal voto popolare per l’iniziativa che chiede l’espulsione dei criminali stranieri.

Gino Ceschina

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Illustrazione di Corrado Mordasini

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